Coronavirus, aziende essenziali: via 6 voci e 22 codici

Adnkronos INTERNO

(Fotogramma). Si accorcia l'elenco dei settori e delle produzioni ammesse alla deroga prevista dal Dpcm del governo il 22 marzo scorso: per effetto dell'intesa tra governo e sindacati infatti scompaiono complessivamente , a quanto si apprende, 6 voci e 22 codici Ateco.

Fortemente limitate invece 5 attività: call center; ingegneria civile, produzione di plastiche; e produzione di carta.

Ma nell'elenco vengono però inserite anche voci nuove. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il primo passo è di mettersi a lavorare sull’elenco delle attività essenziali e su quelle che ad oggi possono fermarsi per qualche giorno”. Non è possibile consentire la produzione al 100% di quelle imprese che lavorano al 5% per aziende ritenute essenziali. (Libertà)

La lista delle attività che possono continuare a lavorare: i nuovi codici ateco in pdf e word. Ecco in dettaglio, codice per codice, tutte le attività produttive che possono rimanere aperte durante l’emergenza coronavirus: nell’elenco vengono riportati prima i codici ateco e poi la descrizione. (Il Reporter)

Dopo una lunga trattativa con i sindacati, che contestavano l’eccessiva numerosità delle attività lavorative ammesse a proseguire, il Ministero dello Sviluppo Economico ha modificato l’elenco delle attività di cui all’allegato 1 del DPCM 22/03/2020, sostituendolo con l’allegato 1 del Decreto Mise del 25 marzo 2020 , che qui pubblichiamo. (Fiscoetasse)

Il terzo problema riguarda l’oscurità delle norme: qualcuno potrebbe pensare che l’utilizzo dei codici Ateco aiuti a dare chiarezza. “Ateco, chi era costui?” Questa la domanda più in voga in questi giorni tra gli imprenditori, piccoli o grandi che siano. (Open)

Il rischio è che tutte le aziende che hanno un minimo collegamento con attività consentite chiedano comunque di produrre al 100%. - ROMA, 24 MAR - "Alcune imprese stanno cambiando il loro codice Ateco per poter continuare a produrre. (Tiscali.it)

I nuovi comparti per cui scatterà la chiusura dovranno sospendere l’attività da sabato 28 marzo, compresa la spedizione della merce in giacenza. Il consigliere economico del Mef, Leonardi: in attività la metà dei lavoratori dipendenti. (Startmag Web magazine)