Musumeci dopo lo “schiaffo” non si dimette ma azzera la giunta: “Disertori”

Grandangolo Agrigento INTERNO

Qualcuno ha scritto Musumeci si dimette e molla: ci vogliono ben altri ostacoli, non saranno alcuni atti di vilta’ politica a condizionare le mie scelte.

Sono convinto che bisogna abbandonarli per strada questi disertori, ricattatori che operano con la complicita’ del voto segreto

Perche’ alcuni deputati hanno pensato di compiere nei miei confronti, come si dice nel linguaggio giudiziario, un atto d’intimidazione, si tratta di una sorta di resa dei conti dal loro punto di vista”. (Grandangolo Agrigento)

Su altri giornali

– La crisi della maggioranza andata in scena in aula scatena una raffica di reazioni. Lupo. “Se Musumeci, come dice, ha preso ‘atto dell’esito del voto e del suo significato politico’ si dimetta subito. (Livesicilia.it)

Pubblicità. Lo ha detto all’Ansa il presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè, a proposito del voto per i grandi elettori e delle conseguenze sulla tenuta della coalizione con il governatore Nello Musumeci, giunto terzo, furioso per lo sgarbo istituzionale subito da alcuni deputati della sua maggioranza. (La Sicilia)

I votanti all’Ars sono stati 67 ed il più votato è stato Gianfranco Miccichè, con 44 preferenze. I boatos parlano di Ruggero Razza alla Sanità, da sempre vicino al Presidente, di Toto Cordaro, assessore all'Ambiente e Marco Falcone (Fi) alle Infrastrutture. (RagusaNews)

La cronaca, la mafia, gli omicidi, gli arresti, i processi, la politica, lo spettacolo, gli eventi e la cultura, lo sport, tutte le notizie prima di tutti (Grandangolo Agrigento)

Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, dopo il voto all'Ars sui grandi elettori per l'elezione del Capo dello Stato che ha visto il governatore incassare solo 29 voti, meno del delegato dell'opposizione. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Quando si è trattato di votare i delegati all’elezione del presidente della Repubblica, per prassi l’Assemblea regionale siciliana ha sempre designato il proprio presidente, il presidente della giunta e un rappresentante dell’opposizione. (Il Fatto Quotidiano)