Chiara Burberi (redooc.com): "Ecco come trasformare la scuola"

Forbes Italia INTERNO

Con la pandemia e l’accelerazione digitale, redooc.com starà volando.

A questo va aggiunto il fatto che le famiglie sono tramortite dalla comunicazione negativa sulla didattica a distanza (Dad), e fondamentalmente pensano che Dad stia per didattica digitale.

La didattica digitale è una necessità presente e futura

Per trasformare l’economia dobbiamo trasformare la scuola.

Trasformare la scuola per trasformare l’economia: la didattica del futuro secondo Chiara Burberi, fondatrice di redooc. (Forbes Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Milano, 9 apr. (LaPresse) – “Lunedì i ragazzi delle seconde e terze medie tornano in classe, mentre, per quelli delle superiori, per ora sarà possibile dal 50 al 75 per cento”. (LaPresse)

Riapertura scuole superiori senza tracciamento e con i mezzi pubblici a rischio contagio: i presidi non si fidano e chiedono maggiore sicurezza Di. L’80% dei dirigenti scolastici coinvolti si aspetta inoltre che nelle operazioni connesse alla riapertura vengano coinvolte la Protezione Civile e le organizzazioni di volontariato (Orizzonte Scuola)

Come sempre, i verdetti arriveranno il venerdì, ma una bozza dei calcoli da parte dell’Istituto Superiore di Sanità è arrivata a Roma. Parole del presidente della Regione Attilio Fontana che analizza i numeri in miglioramento riguardo il Covid. (Tecnica della Scuola)

Durante le lezioni ha pensato bene di aprire una casella di posta elettronica e di utilizzarla per uscire allo scoperto, scrivendo ai carabinieri Lo ha fatto scrivendo una mail di poche righe, grazie al pc che poteva utilizzare per seguire le lezioni con la dad (didattica a distanza). (il Giornale)

Foto e testo di Michaela Tedde Rispettando, come è sempre stato, le regole anticontagio i bambini sono entrati nelle loro aule con passo affrettato e deciso ma con un’unica preoccupazione che gironzolava nella loro mente. (varesenews.it)

Poi c’è Robin, 17enne, studente di Informatica che trascorre almeno 18 ore della giornata nella sua stanza. “La nostra generazione ha un sentimento molto forte per il non ascolto da parte delle generazioni passate – dice – (La7)