La Cina nazionalizza Evergrande: ora però il mercato deve affrontare le criticità reali

Money.it ECONOMIA

Il taper con la realtà, invece, ormai appare non più rinviabile

Quello che pone fine all’impero degli unicorni e gradatamente scala verso un ritorno alla realtà, quella brutta e sgradevole da dover affrontare.

In realtà, la questione era un pochino più sistemica: Evergrande è di fatto in via di nazionalizzazione.

Fra le altre aziende in predicato di divenire protagoniste del bail-out mascherato figurano inoltre Vanke, China Jinmao Holdings e China Resources Land. (Money.it)

Ne parlano anche altri media

Dopo la cessione della quota, Evergrande deterrà ancora una partecipazione nella banca pari al 14,57%. «Il problema di liquidità della società ha avuto un impatto negativo e materiale su Shengjing Bank. (Il Sole 24 ORE)

Un intervento che segue quello del 7 settembre scorso quando il giudizio era sceso da CCC+ a CC, ma nel frattempo la crisi del gruppo immobiliare cinese si è aggravata. "La società e il fiduciario non hanno annunciato il pagamento della cedola dell'8,25% in scadenza il 23 settembre sul bond da 2,025 miliardi di dollari. (Milano Finanza)

Il gruppo finanziario londinese prevede un certo livello di contagio del mercato, ma non teme per il momento un effetto domino sull'intero settore immobiliare cinese UBS. UBS è uno dei maggiori detentori del debito Evergrande, in particolare nei suoi fondi obbligazionari a termine domiciliati a Taiwan. (Morningstar)

Da diversi anni il governo cinese ha cominciato ad applicare un processo di “normalizzazione” nei rapporti fiscali con i cittadini. La domanda generale è quali saranno le conseguenze per il resto del mondo della Finanza (Il Fatto Quotidiano)

Evergrande avrebbe dovuto pagare 83,5 milioni di dollari di interessi su obbligazioni detenute da investitori esteri entro venerdì 24 settembre. Inoltre, entro la fine del 2022, la società dovrà rimborsare 7,4 miliardi di dollari, poiché un certo numero di obbligazioni andrà in scadenza. (MiglioVerde)

Ci sono trenta giorni prima che l’insolvenza venga dichiarata ufficialmente default, ma l’agenzia di rating Fitch ha già tratto le sue conclusioni, declassando Evergrande da CC a C Come riporta il Corriere della Sera, il gigante dell’immobiliare cinese ha venduto una partecipazione azionaria valutata in 10 miliardi di yuan (1,3 miliardi di euro) che deteneva nella Shengjing Bank a un gruppo finanziario statale. (Calcio e Finanza)