Una fotografia (senza sconti) sull’attuazione del piano

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Ma occorre essere consapevoli che finora è stata fatta una piccola parte di strada, peraltro quella più facile del percorso.

In più sono stati accesi i motori per assicurarne la realizzazione sia per quanto riguarda i progetti sia per le riforme.

Sicuramente vale anche nel caso del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Soprattutto per un Paese come l’Italia, che ha una tradizione di fondi europei non spesi proprio per l'incapacità di realizzare i progetti necessari

Adesso occorre lavorare per realizzare progetti e riforme. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre testate

(Teleborsa) - Le sovvenzioni corrisposte dall'UE all'Italia a valere sul Recovery Fund potrebbero essere tagliate rispetto all'attuale consistenza di 69 miliardi di euro, a fronte di una crescita del PIL più forte del previsto. (ilmessaggero.it)

«Il 2021 è stato un anno di forte ripresa e anche i dati disponibili del quarto trimestre sono positivi». Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ieri ha confermato la buona intonazione dell'economia sottolineando che «sarà fondamentale attuare il Pnrr». (ilGiornale.it)

La revisione potrebbe portare a un secco taglio della quota di quanto dovrebbe spettare all’Italia a causa della sua … crescita eccessiva. Sul tema è intervenuto Antonio Maria Rinaldi, e in modo molto netto. (Scenarieconomici)

Va ricordato, del resto, che le cifre a cui l’Italia avrà accesso nel caso raggiunga tutti gli obiettivi e traguardi previsti sono già state limate. L’ammontare massimo dei prestiti che si possono chiedere è il 6,8% del Prodotto nazionale lordo dello Stato richiedente (Il Fatto Quotidiano)

Il fatto che i trasferimenti vengano in parte ricalcolati non è una sorpresa: era previsto dal regolamento della Rrf (Recovery and Resilience Facility). Nello specifico, spiega la Nuyts, “per l’allocazione finale massima, il regolamento prevede che la dotazione massima attuale per le sovvenzioni è indicativa (Il Primato Nazionale)

E il regolamento sottoscritto da tutti i 27 prevedeva per l'appunto la possibilità di rivedere gli stanziamenti sulla scorta dell'andamento dell'economia. Uno Stato membro, quando la cifra finale è più bassa di quella iniziale, ha però "diverse opzioni" a disposizione per compensare i tagli. (EuropaToday)