Russia valuta prezzo minimo per le vendite internazionali di petrolio

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La Russia di Putin sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le proprie vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7 e UE. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, citando due funzionari a conoscenza del piano. Secondo il piano Mosca sta valutando di imporre un prezzo fisso per i barili russi o di stabilire sconti massimi sui benchmark internazionali ai quali possono essere venduti. (Borse.it)

Ne parlano anche altri giornali

Il governo russo e le compagnie nazionali stanno. (Teleborsa)

Sono tutti da vedere gli effetti dell’embargo europeo all’acquisto di petrolio russo via mare e il tetto al prezzo del greggio di Mosca. (Sky Tg24 )

E, fra l'incertezza sull'impatto che le nuove misure avranno, l'Opec+ - l'organizzazione dei Paesi esportatori di greggio - prende tempo e mantiene invariati gli attuali livelli di produzione, lasciandosi però la porta aperta a un intervento in qualsiasi momento a seconda delle condizioni del mercato. (ilmessaggero.it)

Non si potrà più acquistare dalla Russia a un prezzo del petrolio superiore ai 60 dollari al barile. L’embargo contro il petrolio russo è entrato in vigore dalla giornata di ieri nell’Unione Europea. (InvestireOggi.it)

Il primo fattore da osservare riguarda il comportamento dell'Opec+: se questo cartello di produttori, a cui la Russia partecipa come membro aggiunto e non organico, restringerà la produzione il pericolo sarà minore. (Italia Oggi)

La Russia si sta preparando alla mossa decisa dall’Ue d’intesa con il G7 di imporre un prezzo fisso al barile di petrolio: ecco cosa intende fare. La Russia sta considerando la possibilità di fissare un prezzo minimo per le sue vendite internazionali di petrolio in risposta al tetto imposto dal G7. (La Legge per Tutti)