Recovery, Senato approva risoluzione maggioranza con 224 sì
Ma soprattutto tiene a dire che il governo «ha un profondo rispetto per il Parlamento.
Subito dopo c’è la replica, anche ironica, di Matteo Salvini: «Lei dice che è impossibile leggere il Recovery plan in pochi giorni?
E l’inerzia istituzionale che si è radicata per la stratificazione di norme negli ultimi 30 anni, è l’altro nemico da sconfiggere.
Fila tutto liscio, la replica alla Camera, l’intervento in Senato, approvazione del Recovery plan nei due rami del Parlamento, a larghissima maggioranza, come previsto (al Senato, ieri sera, 224 a favore, 16 contrari e 21 astenuti; alla Camera 442 voti favorevoli, 19 contrari e 51 astenuti, compreso gruppo FdI). (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
La seduta della Camera è stata nuovamente sospesa oggi pomeriggio, per la seconda volta, almeno fino alle ore 18:00. Lo ha detto in Aula Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia, in merito all’odg presentato dal suo partito per l’abolizione del coprifuoco. (MeteoWeb)
Mettere i soldi insieme e fare una politica fiscale comune torna a nostro beneficio perché siamo uno dei Paesi più fragili dell’Ue”. Questo Senato è stato protagonista nel disegno attraverso consultazioni e osservazione e sarà protagonista nell’attuazione del piano”, ha detto. (Il Fatto Quotidiano)
“Senza queste riforme”, previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, “dispero di spendere bene tutti questi soldi, già è difficilissimo”. Avete già iniziato con l’agricoltura, scippando i fondi europei”, chiedendo poi: “Quanti morti sono nel rischio ragionato per mantenere aperta l’acciaieria” di Taranto? (Il Fatto Quotidiano)
Quindi le scuse e la risata imbarazzata del premier che ha poi proseguito con il suo discorso Piccola gaffe per il presidente del Consiglio Mario Draghi. (Open)
E il governo si prepara alla sfida avendo a che fare anche con certe strutture dello Stato che sono refrattarie ’altro giorno, parlando delle magnifiche sorti e progressive del governo, Giorgetti aveva illustrato il Pnrr e il piano delle riforme intercalandoli con un amletico «se dura. (Corriere della Sera)
Ma Draghi da solo non basta. Più investimenti e più riforme strutturali sono la sfida per l’Italia che condizionerà il successo europeo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano è stato varato dal Governo e il presidente Draghi lo ha sottoposto al Parlamento che lo ha approvato, dando un segnale politico netto. (L'HuffPost)