Aviaria, ok del Ministero per ripopolare gli allevamenti della Bassa Padovana

Il Mattino di Padova SALUTE

Dopo due mesi di abbattimenti riprende l’attività in una quarantina di comuni.

Ad oggi sono 41 gli episodi registrati in provincia: danni per decine di milioni. Un controllo in un allevamento. ESTE.

Influenza aviaria, dopo oltre due mesi di contagi e abbattimenti di milioni di capi arrivano i primi provvedimenti per la ripresa dell’allevamento nelle zone più lontane dai focolai.

Intanto le organizzazioni di categoria agricole chiedono alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità in modo da poter attivare le forme di aiuto per il settore

Si tratta di un’area che comprende una quarantina di comuni padovani, mentre vengono confermare le restrizioni per la zona di Este e Montagnana (Il Mattino di Padova)

Su altre testate

L’influenza aviaria ha avuto un impatto pesante sulla produzione che ha determinato purtroppo una riduzione del reddito. Lo stabilimento situato a Santa Maria di Zevio (dopo gli stabilimenti di San Martino Buon Albergo e Nogarole Rocca) ha deciso di ricorrere a questa misura fino al 31 marzo. (Verona News)

L’Italia è il primo Paese europeo per numero di volatili domestici infetti, secondo solo alla Germania se si considerano anche le specie selvatiche. Senza affrontare le cause delle epidemie assisteremo a un circolo vizioso che divora fondi pubblici. (Greenpeace)

“Anche le doppiette diano il proprio contributo per fronteggiare l’emergenza aviaria da H5N1 e H5: dobbiamo ridurre i rischi sanitari e il danno economico. “Sono oltre 250 dei 308 censiti in tutta Italia, per quella che è stata definita l’epidemia aviaria più forte di sempre in Europa. (RovigoInDiretta.it)

Dopo settimane difficili, la diffusione dei focolai di influenza aviaria sembra rallentare. L’unità di crisi ministeriale nei giorni scorsi ha dato il via libera agli interventi nelle zone polesane. (Informatore Agrario)

Ma dei tacchini che facevano parte dei tre pool in cui è stato riscontrato il virus, non se n’è salvato neanche uno “La situazione è molto delicata”, si limita a dire prima di rimbalzare la questione al servizio veterinario dell’Ulss. (La voce di Rovigo)

Ci auguriamo che non ci siano altri focolai, in modo da poter ripartire anche noi con la produzione”. A distanza di una sola settimana, un altro allevamento di tacchini è stato contagiato dall’influenza aviaria interessando 11mila tacchini. (Prima Milano Ovest)