Confindustria stima +6,1% Pil 2021, risalita più forte di attese ROMA

RagusaNews ECONOMIA

er gli economisti di via dell'Astronomia "la risalita del Pil italiano nel 2021 è più forte delle attese".

Il Centro studi di Confindustria "prevede un +6,1%, due punti in più rispetto alle stime di aprile, seguito da un ulteriore +4,1% nel 2022"; E spiega: "Questa robusta ripartenza del Pil, pari a oltre +10% nel biennio, dopo il quasi 9% del 2020, riporterebbe la nostra economia sopra i livelli precrisi nella prima metà del 2022, in anticipo rispetto alle attese iniziali", che collocavano il traguardo nell'ultimo trimestre del prossimo anno. (RagusaNews)

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E poi nel 2022 è atteso il recupero degli occupati ai livelli pre-pandemia (ulteriori +306 mila)”, prosegue lo studio. Nell’industria, nella prima metà del 2021 la produzione è salita gradualmente, riportandosi a giugno sopra il livello pre-pandemia. (Nova News)

Per gli economisti di via dell'Astronomia "la risalita del Pil italiano nel 2021 è più forte delle attese". "La revisione al rialzo è spiegata prevalentemente dall'impatto più contenuto, rispetto a quanto si temeva, della variante Delta del Covid". (San Marino Rtv)

Le stime di Confindustria sono superiori anche a quelle fatte dal governo, che prevede un +6% alla fine dell’anno rivede al rialzo le stime del Pil segnalando una risalita maggiore delle attese. (News Mondo)

C'è anche il nodo delle «carenze importanti di materie prime e semilavorati» emerse dal secondo trimestre dell'anno, considerate «di natura temporanea» «Il numero di persone occupate, dopo aver toccato il minimo nel primo trimestre 2021 (-811mila unità rispetto al quarto 2019), ha recuperato quasi la metà della caduta (+398mila unità nel bimestre luglio-agosto su inizio 2021, ma ancora -413mila rispetto a fine 2019)», calcola il Centro studi di Confindustria. (La Nuova Venezia)

Nessun interesse comune. La stabilità economica è necessaria sia per la Germania che per l’Italia per ridurre le divisioni regionali e rafforzare l’unità tra i popoli. Soprattutto nell’area della politica monetaria, sono evidenti i conflitti tra Stati membri del sud come l’Italia e rappresentanti del nord come la Germania. (PrettyGeneration)

Mi riferisco anche alle cosiddette plastic e sugar tax: non è questo il momento di creare altre difficoltà alle imprese”. E’ lo scenario delineato dal Centro Studi Confindustria che stima una crescita del 6,1% per l’anno in corso, 2 punti in più rispetto alle previsioni di aprile, seguito da un ulteriore +4,1% nel 2022. (Metro)