Omessa tempestiva diagnosi di tumore e decesso del paziente

Responsabile Civile SALUTE

Deve precisarsi come gli studi immunoistochimici condotti dai sottoscritti abbiano consentito di addivenire alla natura polmonare della neoplasia, ma non può ritenersi omessa la diagnosi di tumore polmonare primitivo o metastatico, vista la non chiara riconducibilità dello stesso ai noduli reperiti alle TAC nel lobo polmonare superiore destro.

Deve perciò concludersi che se fosse stato segnalato come doveroso ed agevole il sospetto, il paziente aveva almeno il 70 per cento di possibilità di sopravvivenza”. (Responsabile Civile)

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(askanews) – Sfruttare l’effetto fotoacustico, che permette di trasformare l’energia luminosa in onde sonore, per identificare e colpire selettivamente le cellule tumorali. È la soluzione proposta da un gruppo di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna. (askanews)

"L’idea a cui stiamo lavorando è l'utilizzo di vettori virali capaci di 'infettare' selettivamente solo le cellule tumorali “Questo studio apre quindi alla possibilità di un impiego dell'effetto fotoacustico nella diagnostica medica che permetta di rilevare singole cellule tumorali attraverso nuovi mezzi di contrasto”. (BolognaToday)

L'incidenza di eventi avversi di ogni grado è stata simile tra il braccio di studio con bemarituzumab più chemioterapia e quello con sola chemioterapia (rispettivamente 100% versus 98,7%). (PharmaStar)

La pubblicazione è avvenuta insieme all'Università di Bari, al Cnr di Bologna e al TranslaTUM (Germania) "Il prossimo passo - aggiunge Calvaresi - sarà riuscire a introdurre le molecole di fullerene in maniera selettiva solo all'interno delle cellule tumorali". (Giornale di Sicilia)

La pubblicazione è avvenuta insieme all’Università di Bari,. al Cnr di Bologna e al TranslaTUM (Germania) “Il prossimo passo – aggiunge Calvaresi – sarà. riuscire a introdurre le molecole di fullerene in maniera. (Corriere Quotidiano)

Ma il fullerene potrebbe fare di più: potrebbe per esempio essere impiegato anche per la cosiddetta fototerapia del cancro, tramite la creazione di piattaforme fototeranostiche. “L’idea a cui stiamo lavorando è l’utilizzo di vettori virali capaci di ‘infettare’ selettivamente solo le cellule tumorali (Bologna 2000)