Senza mezzi e coordinamento, la missione (impossibile) dei soccorsi

Avvenire INTERNO

Reuters Aiutare non è mai stato così difficile. Non solo perché ovunque – lungo la faglia sconfinata del sisma fra i più violenti del secolo – ci sono palazzi e case sbriciolate che potrebbero aver imprigionato centinaia di vite ma mancano mezzi, seghe idrauliche, sensori termici, torce e trapani per tentare di salvarle. A rallentare e spesso bloccare del tutto la macchina dei soccorsi ci sono la neve, la mancanza di elettricità e di carburante, le strade diventate voragini o invase dal mare (che lungo le coste dell’Anatolia s’è spinto all’interno per duecento, in alcuni casi trecento metri), gli incendi, persino la guerra. (Avvenire)

Su altre testate

di Andrea Regimenti «Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. (Diocesi di MIlano)

Nella notte del 6 febbraio un devastante terremoto ha colpito oltre 10 provincie nelle regioni sudorientali della Turchia ed il nord della Siria con successive forti scosse di assestamento che hanno ulteriormente aggravato i danni già ingenti. (UNICEF Italia)

La moglie di Atsu: "Servono le attrezzature per estrarlo dalle macerie. Il tempo sta per scadere" (TUTTO mercato WEB)

Il numero dei morti nel terremoto che il 6 febbraio ha colpito la Turchia e la Siria ha superato i 16.000, secondo fonti ufficiali e mediche, mentre continua il lavoro dei soccorritori in un freddo glaciale. (Il Fatto Quotidiano)

I due comitati di soccorso formati dai Testimoni di Geova continuano a dare aiuto pratico e a collaborare con le operazioni di ricerca e soccorso (Galati 6:10). AGGIORNAMENTO: 10 febbraio 2023 (JW News)

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Agenzia Vista) Gaziantep 13 febbraio 2023 (Il Sole 24 ORE)