Sinner, la sconfitta a Miami non cambia nulla: è lanciato verso la top 10

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Diciannove anni sono ancora pochi e il passaggio a vuoto patito tra l’epilogo del primo set e l’inizio del secondo che gli è costato la finale di Miami contro il polacco Hubert Hurkacz è anche figlio dell’inesperienza.

Rimane però un predestinato, l’atleta italiano più amato del momento. Sì, è un peccato perché già pregustavamo la grande impresa.

Quei game buttati al vento, ne siamo certi, serviranno da lezione per costruire una corazza ancor più forte

Jannik nella finale in Florida ha pagato anche l’inesperienza. (La Gazzetta dello Sport)

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Una sconfitta, però, che non cancella i suoi meriti salendo al numero 22 del ranking mondiale. di Bruno Vesica. Si è infranto sul cemento di Miami, il sogno di Jnnik Sinner di aggiudicarsi il suo primo torneo Master 1000. (TG La7)

Con questo risultato il 19enne altoatesino si porta al numero 23 del ranking mondiale, diventando il 12° tennista azzurro di sempre così in alto in classifica. (RagusaNews)

Sei il mio migliore amico sul circuito, sono orgoglioso della persona che sei. Spero che giocheremo ancora il doppio insieme", le parole di Sinner al collega polacco (L'Unione Sarda.it)

Un game già mitico, già passato alla storia. Sinner, dunque, sembra già destinato a entrare nell’Olimpo dei migliori, fosse solo per un fatto di cabala. (Undici)

In questo senso il pensiero va in primis ai Big Three, che hanno raggiunto da questo punto di vista numeri spaziali. Pensiamo per esempio a Fabio Fognini, che nel 2019 a 32 anni è riuscito a vincere a Montecarlo il suo primo Masters 1000, conquistando anche la top-10 per la prima volta in carriera. (Tennis Fever)

Però lui non è andato 7-6 4-0 grazie a colpi vincenti, sono io che ho sbagliato molto. Sono venuto qui con l’idea di vincere e, partita dopo partita, di controllare il gioco. (OA Sport)