«Dove si trova l’Iran? In Puglia», ma anche nei Balcani o in Libia. I risultati del sondaggio Usa

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https://t.co/XhP5OU9s2n pic.twitter.com/IQ8HYFDKxE — Joanna Piacenza (@jpiacenza) January 8, 2020. Il sondaggio è stato effettuato tra il 4 e il 5 gennaio, ovvero subito dopo l’uccisione del generale Soleimani.

Solo il 28% degli intervistati (1995 elettori registrati) è riuscito a indicare correttamente l’Iran su una carta geografica priva del nome dei vari Paesi.

C’è chi colloca il Paese, finito nel mirino degli Usa, persino in Italia, in Puglia, in Liguria, nelle Marche o a Venezia (Open)

Ne parlano anche altri media

Per il secondo giorno consecutivo ieri i dimostranti si sono riversati nelle vie e piazze di Teheran e altre città. Altri filmati mostrano dimostranti all’esterno di un secondo ateneo e un capannello di persone in marcia verso piazza Azadi (della libertà), nella capitale. (AsiaNews)

Gregoretti? Non c'è solo rischio instabilità, c'è rischio terrorismo». Caso Gregoretti «La Gregoretti come la Diciotti». (DiariodelWeb.it)

Intanto sempre nella capitale iraniana una folla filogovernativa si è radunata davanti all'ambasciata di Londra bruciando una bandiera britannica mentre i pasdaran presidiano le strade della città. Fermato e poi rilasciato l'ambasciatore britannico: è sospettato di "istigazione" alla protesta con Londra che ha chiesto spiegazioni. (LaPresse)

Trump “disonora l’antica lingua persiana con le sue minacce”, ha scritto sempre su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi. L’utilizzo di quest’ultima non è però piaciuto al governo iraniano. (Il Primato Nazionale)

Dipenderà totalmente da loro, ma non avranno armi nucleari e 'non uccidete i vostri manifestanti'". Ieri pomeriggio i manifestanti hanno accusato la polizia di Teheran di aver sparato sulla folla, pubblicando sui social alcuni video che mostrerebbero esplosioni di colpi e persone ferite. (L'Unione Sarda.it)

In serata, il presidente americano ha inviato un messaggio non solo in inglese, ma anche in farsi, di sostegno ai manifestanti sul sito di microblogging. «È una forte dimostrazione di sostegno da parte degli iraniani alla politica di Trump sul paese», ha spiegato. (ilGiornale.it)