Maria Falcone: Giovanni spiegato ai giovani

Tua City Mag INTERNO

In questa occasione ha ripercorso, insieme agli studenti, la vita di suo fratello Giovanni Falcone, magistrato antimafia ucciso da Cosa Nostra il 23 maggio dell 1992.

Giovanni Flacone diceva: ognuno faccia la propria parte. Giovanni Falcone chiedeva a ciascuno di fare la propria parte, piccola o grande che fosse

Giovanni Falcone spiegato ai giovani. Parlando ai giovani in platea, Maria li definisce “il miracolo di oggi”. (Tua City Mag)

Se ne è parlato anche su altri media

Dalla sua terrazza nel centro storico, Fiammetta Borsellino guarda Palermo senza alcun rancore. Perchè nessuno ha voluto guardare dove si doveva guardare da subito: a quel palazzo di giustizia covo di vipere, come lo chiamava mio padre (la Repubblica)

E’ dedicato ai ragazzi fra gli 11 e i 13 anni l’incontro in Arena Bookstock con Luigi Garlando, Rosario Esposito La Rossa e Dario Levantino, i cui libri ripercorrono la storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. (La Stampa)

Alla ferita del danno subìto, molto spesso si è aggiunta la frustrazione, il senso di impotenza di fronte alla giustizia negata. E per questo li abbiamo visti sempre in prima linea nella difesa di una memoria che non può essere cancellata perché senza memoria è impossibile la ricerca della verità (La Stampa)

«La mafia che ha ucciso Falcone e Borsellino c'è ancora anche se oggettivamente le cose sono molto migliorate», dice Natoli Quando Falcone e Borsellino hanno incominciato, negli uffici giudiziari palermitani quasi si negava l'esistenza della mafia, tanto che non era mai stato comminato un ergastolo a un boss di mafia. (Italia Oggi)

Maria Falcone la conosciamo per essere la sorella del noto giudice Giovanni morto purtroppo nella strage di Capaci nel 1992. Di lei sappiamo che è un‘attivista Antimafia esattamente dal 1992 anno in cui il fratello minore è stato ucciso da Cosa Nostra nella strage di Capaci. (ControCopertina)

Noi stessi, noi figli siamo andati avanti e crediamo ancora nell’essenza di quello stesso Stato in cui credeva mio padre. Per questo, anche nell’amarezza, non resta che andare avanti, facendo tesoro di quanto abbiamo capito fin qui. (L'Espresso)