Morte di Davide Astori, condannato il medico sportivo Il calciatore venne rinvenuto senza vita nella stanza

Telefriuli SPORT

Il medico sportivo Giorgio Galanti è stato condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, nel processo con rito abbreviato per la morte del difensore della Fiorentina Davide Astori, trovato senza vita la mattina del 4 marzo 2018 nella sua camera di albergo a Udine mentre era con la squadra.

La motivazione della sentenza si conoscerà entro 90 giorni

Il professor Giorgio Galanti è stato anche condannato al pagamento di una provvisionale per il risarcimento danni per un ammontare complessivo di un milione e novantamila euro di cui 250.000 a favore della compagna del calciatore Francesca Fioretti, 240.000 per la figlia Vittoria, i restanti 600.000 per i genitori del capitano viola, Renato e Giovanna, e per i fratelli Marco e Bruno. (Telefriuli)

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Poi nel 2018 l’impensabile: la mattina del 4 marzo Davide viene trovato senza vita e il mondo di Francesca cambia all’improvviso. Spero vivamente che questa sentenza possa servire in futuro a salvare anche una sola vita umana”. (DiLei)

Lo ha annunciato su Francesca Fioretti il giorno dopo la sentenza sulla morte di Davide Astori. Il titolo è "Io sono più amore" e parlerà della storia d'amore di una famiglia stravolta da quel maledetto 4 marzo 2018. (Viola News)

Questo libro sarà tante cose, forse non riuscirà a esserne fino in fondo solo una.Raccoglierà il mio mutamento, raccoglierà la mia consapevolezza. Un libro che racconta la storia del capitano viola e la sua compagna appunto dal titolo "Io sono più amore". (Firenze Viola)

Davide Astori ( SPECIALE ) , per la giustizia fu omicidio colposo. (OGGI)

Il via libera al murales è arrivato a fine marzo e la raccolta fondi mira a e superare la soglia di 30 mila euro. I fondi raccolti serviranno per la realizzazione dell’opera di Giulio Rosk, già autore del murale dedicato a Falcone e Borsellino a Palermo realizzato insieme al collega Loste, e il murale di Paolo Villaggio a Genova (Fiorentina.it)

Scrivo questo libro per tre persone e due sole ragioni: per Vittoria, per Davide, per me. Tutte le volte che ci ho pensato, ho pensato che non avrei saputo da dove iniziare, come andare avanti, come finire”. (Il Fatto Quotidiano)