Diesel, l'Arabia ci massacra: dove (e come) fa volare i prezzi

Liberoquotidiano.it ECONOMIA

Attilio Barbieri 06 febbraio 2023 È scattato ieri l’embargo su tutti i prodotti petroliferi russi. Dopo il divieto europeo di importare il greggio di Mosca, entrato in vigore il 5 dicembre scorso come sanzione per l'attacco all'Ucraina, da ieri il blocco riguarda anche i derivati, dunque benzina, diesel, cherosene e nafta. Per le aziende russe sarà possibile spedire queste merceologie a Paesi terzi utilizzando navi del G7 e della Ue, soltanto se il carico viene venduto a un prezzo massimo di 100 dollari al barile per benzine, diesel e kerosene, e di 45 dollari al barile per olio combustibile, nafta e altri derivati petroliferi meno pregiati. (Liberoquotidiano.it)

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Attilio Barbieri 08 febbraio 2023 (Liberoquotidiano.it)

Una notizia non scontata visto che dal 5 febbraio è operativo l'embargo sui prodotti petroliferi russi deciso dai Paesi dell’Unione Europea come sanzione per l’invasione dell’Ucraina. Dal 5 dicembre scorso è attivo il bando alle importazioni di petrolio russo, da ieri è entrato in vigore uno stop analogo che colpisce anche i prodotti raffinati e in particolare il gasolio, quello importato dalla Federazione Russa valeva il 40% delle importazioni totali dei paesi europei. (La Gazzetta dello Sport)

Dopo lo stop al petrolio russo dello scorso 5 dicembre, con quello dei prodotti raffinati si temono adesso immediati rincari dei prezzi alla pompa, soprattutto in Italia dove non è stato rinnovato il taglio delle accise sui carburanti. (PMI.it)

Si temono nuovi rincari della benzina con l'embargo scattato il 5 febbraio sui prodotti raffinati russi, mentre a causa del forte terremoto sono state sospese le esportazioni di petrolio attraverso l'oleodotto che collega la regione del Kurdistan iracheno alla Turchia e le attività presso il terminale petrolifero turco di Ceyhan (Milano Finanza)

Il petrolio russo è stato colpito da un embargo sulle importazioni via mare, che si aggiunge al tetto al prezzo dei prodotti raffinati stabilito da Ue, G7 e Australia. Queste misure sono state giustificate dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, come un modo per “far pagare a Putin il prezzo della sua atroce guerra”. (Wall Street Italia)

Il provvedimento assunto contro lo Stato di Vladimir Putin per l’invasione dell’Ucraina rischia di avere degli effetti non indifferenti sui bilanci delle famiglie, dato il caro carburanti presso le stazioni di rifornimento. (ClubAlfa.it)