La CIA smentisce che dietro "la sindrome dell'Avana" ci sia una potenza straniera

La Voce di New York ESTERI

Circa 1.000 casi totali sono stati contati dalla CIA, che ci ha voluto vedere chiaro per scongiurare il rischio di un attacco non convenzionale allo staff Usa all’estero.

Peraltro, non tutti i casi di sindrome dell’Avana sono stati derubricati a patologie casuali dal report: almeno una ventina di episodi rimangono senza spiegazione, e sono perciò sotto la lente d’ingrandimento degli esperti di Langley per vederci definitivamente chiaro

L’ultimo report di Langley sembra non solo rinnegare la tesi russa, ma più in generale l’esistenza scientifica della sindrome. (La Voce di New York)

Su altri giornali

Come qualunque fenomeno apparentemente inspiegabile, la cosiddetta Sindrome dell’Avana ha fatto parlare molto di sè negli ultimi anni. Chi ha sofferto in prima persona i sintomi della sindrome dell’Avana ritiene che i risultati del rapporto siano insoddisfacenti (ticinolive)

Antony Blinken. Il timore degli Usa è che un avversario, per il momento sconosciuto, possa essere riuscito a trovare un modo per utilizzare a scopo militare le neurotecnologie. (Tiscali.it)

Lo scorso novembre, inoltre, il segretario di Stato, Antony Blinken, ha detto che “nulla sarà lasciato intentato per fermare questi incidenti” La Cia chiude la questione sindrome dell’Avana. (Metro)

Nel tempo non solo a Cuba, ma anche in Australia, Austria, Cina, Colombia, Germania e Russia. I sintomi più comuni un forte senso di nausea e mal di testa costanti, stando ai racconti di chi ha avuto a che fare con tale sindrome. (laRegione)

In una visita a Mosca alla fine di novembre 2021, il direttore della CIA, William Burns, aveva allertato il “conseguenze” possibile coinvolgimento della Russia nel “incidenti sanitari anormali”, altrimenti noto come “sindrome dell’Avana”. (oggiurnal)

Secondo la fonte della Cia, nella maggioranza dei casi - che si sono registrati praticamente in tutti i continenti - si possono risalire a condizioni mediche delle persone coinvolte, a situazioni ambientali ed altri fattori per giustificare il fenomeno. (Adnkronos)