Nube Ancona dopo l'incendio al porto, attesa per gli esami di Arpam sull'aria

Il Resto del Carlino INTERNO

L'incendio è stato domato ma la colonna di fumo, visibile da tutta la città, continua ancora a fuoriuscire dall'aera portuale.

"Riguardo alla fuoriuscita ovviamente molto copiosa di fumo che è continuata per diverse ore, e in parte continua anche adesso, a questo momento non abbiamo indicazioni circa la possibile o presunta tossicità della nube- continua Mancinelli -.

Scuole chiuse - Incendio porto Ancona all'ex Tubimar. (Il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri media

Rimangono da sopprimere diversi focolai attivi all’interno del capannone dell’ex Tubimar, da dove è partito stanotte il cortocircuito. Nella riunione del Coc, comunque, è emerso quanto segue: • Non ci sono al momento evidenze di sostanze tossicche nell’aria. (QDM Notizie)

I vigili del fuoco hanno spento gli ultimi focolai attivi. È proseguito per tutta la notte il lavoro dei 50 vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di spegnimento del vasto incendio divampato nell'area portuale di Ancona (Vivere Ancona)

I danni. I danni materiali invece sono ingenti, sicuramente superiori ai 50 milioni di euro solo di conseguenze dirette. Lo stop alle scuole e ad altre attività è stato prolungato precauzionalmente ad Ancona anche per la giornata di oggi, quando arriveranno i risultati definitivi dei rilievi dell’Arpam. (Corriere Adriatico)

Grazie a tutti i miei collaboratori che dall’altra sera lavorano senza sosta e andranno avanti per rilevare eventuali altre sostanze. Il pm 1 ha avuto un picco la mattina dell’incendio e poi è andato via via abbassandosi. (il Resto del Carlino)

La visione dei video ripresi dalle telecamere serve dunque per non lasciare nulla al caso. Al momento l'ipotesi è che si sia trattato di un fatto accidentale ma nessuna pista viene esclusa. (Cronache Maceratesi)

Al via lo svuotamento dell’ex Tubimar. Le analisi faranno luce sulla eventuale presenza di acido cianidrico nell’aria, (i risultati oggi) spiega il direttore generale di Arpam Marche, Giancarlo Marchetti, una eventualità che «ci preoccupa». (Centropagina)