Vaccino Covid, Pfizer: «Pronti a chiedere il via libera entro novembre»

Corriere della Sera SALUTE

Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer scrive che se tutto andrà bene presenterà una richiesta per un'autorizzazione di emergenza del vaccino contro COVID-19 nella terza settimana di novembre 2020.

In secondo luogo e in modo altrettanto importante, bisogna dimostrare che il vaccino sia sicuro, con dati affidabili generati da migliaia di pazienti.

Infine, dobbiamo dimostrare che il vaccino può essere costantemente prodotto secondo i più elevati standard di qualità». (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Infine, ha spiegato Bourla, "dobbiamo dimostrare che il vaccino può essere costantemente prodotto secondo i più elevati standard di qualità". E' quanto rende noto l'amministratore delegato, Albert Bourla, in una lettera pubblicata sul sito internet della società e rilanciata dal professor Roberto Burioni. (Yahoo Notizie)

Ma poichè solo una piccola parte dei sintomatici sviluppa una forma grave o muore, non sapremo se il vaccino è efficace anche in questi casi. Se che per fine novembre un vaccino possa, con procedure di emergenza, essere registrato, allora molto probabilmente sì. (Leggo.it)

L'immunologa Viola, invece, fa un chiarimento: "Vaccino in novembre? Lo spiega l'immunologa Antonella Viola sul suo profilo Facebook, rispondendo così a diversi annunci fatti nelle ultime ore. (Liberoquotidiano.it)

A causa della quantità limitata il vaccino viene offerto a chi si presenta per primo. Ai residenti vengono addebitati 400 yuan (60 dollari) per due dosi del trattamento. (Il Sole 24 ORE)

Quindi, lasciatemi essere chiaro, supponendo che dati positivi, Pfizer richiederà l'uso dell'autorizzazione di emergenza negli Stati Uniti subito dopo il raggiungimento del traguardo di sicurezza nella terza settimana di novembre. (Picus On Line)

Un team separato di ricercatori ha riferito ad agosto che un uomo di 33 anni che vive a Hong Kong ha avuto il Covid-19 due volte quest'anno: a marzo e ad agosto. «Le persone campionate in terapia intensiva avevano livelli più elevati di anticorpi rispetto alle persone che avevano una malattia più lieve». (Il Messaggero)