Enrico Letta si è beccato un altro “stai sereno”. E ora cerca solo di salvare la faccia

Secolo d'Italia INTERNO

Tenta in ogni modo di salvare la faccia, perché errori del genere non sono concessi a un leader.

E adesso Enrico Letta cerca di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di rimediare alla figuraccia.

È una scelta netta e Calenda ha deciso di aiutare la destra facendo quello che ha fatto»

Enrico Letta e lo schema delle alleanze. «Lo schema delle alleanze è quello definito, è Calenda che ha deciso di andarsene. (Secolo d'Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

È un colpo d’immagine però anche per lo stesso Calenda e i fuoriusciti di Forza Italia, che nei propositi di Letta avrebbero dovuto fare da “magnete” per gli elettori di centrodestra. Con Fratoianni che ha votato 54 volte no alla fiducia a Draghi e Di Maio e Tabacci invece per l’agenda Draghi. (Start Magazine)

Un partito fantasma che è solo una sommatoria di correnti e di interessi personali. “Se la bussola è la fedeltà al governo Draghi, perché allontanare Conte e abbracciare Fratoianni?”. (vitobiolchini)

Perché, in fondo, un po' se l'aspettavano questo giro di valzer di Carlo Calenda, leader di Azione. E a proposito di voto, lo scarto di lato di Calenda avrà una evidente ripercussione anche sul risultato delle urne. (Liberoquotidiano.it)

«È stato un pessimo percorso quello portato avanti da Letta perché, quando si sottoscrive un patto, si deve essere anche conseguenti dal punto di vista politico. «Il Pd non ha resistito alla tentazione di imbarcare una sinistra molto radicale». (ilGiornale.it)

Un’impostazione di aprioristica, dichiarata delegittimazione dell’avversario politico, trattato ogni volta alla stregua del nemico e contro il quale la sinistra lancia quello che lo stesso Letta chiama “allarme”. (Start Magazine)

Ma Letta, visto che di matematica si parla, evidentemente ha fatto i “conti senza l’oste”. Parola greca antica (“βατραχομυομαχία”), che è composta da “βάτραχος” (rana), “μῦς μυός” (topo) e “μαχία” (machia=guerra), che dunque vuol dire "La battaglia delle rane e dei topi”. (il Dolomiti)