Verstappen perde una grande occasione, ma sbaglia anche Red Bull
La Red Bull, che necessita di un solo giro di warm-up, aveva due possibilità: ritardare l’ingresso in pista di Max, o chiedergli di completare anch’egli due giri di riscaldamento
Il terzo posto per Max Verstappen e la Red Bull è amarissimo.
Le regole sono ben chiare per tutti e lo sammo anche in Red Bull.
Ma se a Imola era stato Max a commettere un errore nel momento clou, a Portimao hanno pasticciato sia il pilota che la squadra. (Motorsport.com Italia)
La notizia riportata su altri giornali
Lo scorso anno Max Verstappen a fine stagione aveva scherzato sul fatto di finire spesso le gare in terza posizione, all’epoca alle spalle delle due imprendibili Mercedes. In tanti hanno posto l’accento sul distacco di quasi quattro decimi rimediato dalle due Mercedes. (FormulaPassion.it)
Il primo giro del Q3 era discreto, ma ho avuto un intoppo in curva quattro e questo mi è costato il giro. Ero fiducioso di poter fare un altro bel giro ma nell'ultimo settore mi sono trovato una vettura davanti che mi ha disturbato, tra bassa aderenza ed il vento mi è costato molto, ma ormai è andata come è andata (Autosprint.it)
Le qualifiche sono state un punto debole nelle prime gare perché non riuscivo a far funzionare le gomme. Valtteri Bottas (1°, Mercedes): “Bella sensazione tornare in pole, è passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta. (FormulaPassion.it)
LEGGI ANCHE F1 GP Portogallo, la cronaca delle qualifiche. Poi la red bull — Se la prima fila è tutta Mercedes, la seconda è della Red Bull. A quella di Carlos Sainz, prima di tutto, che per la prima volta si posiziona in griglia meglio di Charles Leclerc (La Gazzetta dello Sport)
millesimi di secondo da Valtteri Bottas. Un'infrazione dei famigerati "track limits" costringe Max Verstappen a ripetere il suo time attack ma l'olandese non va oltre il terzo tempo a 398 millesimi dalla pole. (Sport Mediaset)
Max Verstappen con la Red Bull è stato il migliore nelle terze libere del GP Portogallo di F1 a Portimao. Max ha tutta l’intenzione di dare un segnale forte al rivale, magari negandogli, almeno per oggi, la gioia della pole numero 100. (La Gazzetta dello Sport)
