Leonardo Sciascia: a trent’anni dalla sua morte rimbomba solo un grande vuoto

Di volta in volta sono stato accusato di diffamare la Sicilia o di difenderla troppo.

Mentre ancora torna alla memoria l’ultima pubblicazione, contenente le polemiche giornalistiche di “A futura memoria (se la memoria ha un futuro)”, che porta fatalmente la data della sua morte.

Cultura il maestro di racalmuto Leonardo Sciascia: a trent’anni dalla sua morte rimbomba solo un grande vuoto di Rosa Guttilla 20 Novembre 2019. . (ilSicilia.it)

La notizia riportata su altri giornali

Pirandello, autore molto caro a Sciascia, l’aveva espresso bene in una sua novella: «Sono così tormentosamente dialettici questi nostri bravi confratelli meridionali. Certamente per Sciascia l’essere siciliani poteva assurgere a cifra dell’esistenza in quanto tale. (Avvenire)

Com’era nelle cose, visto il livello al quale era giunta la polemica, Berlinguer querelò Sciascia per diffamazione supportando la propria richiesta con la testimonianza del fedele Guttuso. “Da allora, scrive Caruso, né Sciascia, né io, né alcuno dei nostri amici siciliani volle più né rivedere né salutare l’ex amico Renato Guttuso”. (ilSicilia.it)

Chissà, soprattutto, se questa Sicilia e questa Italia un altro Sciascia vorranno ascoltarlo. Chissà cosa avrebbe scritto Leonardo Sciascia, corrosivo com’era, sulla Repubblica del bunga bunga e sul berlusconismo, quel mix di arroganza, sfrontatezza, spregiudicata visione di sé e degli altri, insomma l’esaltazione dei vizi dell’arcitaliano. (La Sicilia)

Ed invece, questo avvenne, suscitando in Sciascia sgomento per il tradimento dell’amico, e disgusto per la sottesa accusa d’esser un mentitore. Com’era nelle cose, visto il livello al quale era giunta la polemica, Berlinguer querelò Sciascia per diffamazione supportando la propria richiesta con la testimonianza del fedele Guttuso. (ilSicilia.it)

Il che, ad un certo punto, ci ha portati a una rottura di cui entrambi abbiamo sofferto». «Non leggo mai i libri quando se ne parla troppo – rispose lo scrittore di Racalmuto – li leggo dopo». (Rivista Studio)

Nel raccogliere i suoi saggi sparsi, Sciascia aveva fatto cadere le note a piè di pagina (quando c’erano). Un libro, dunque, è come riscritto in ogni epoca in cui lo si legge e ogni volta che lo si legge. (Il Sole 24 ORE)