Per Draghi l'Italia è in ripresa. E Bonomi crede nel nuovo "miracolo economico"

AGI - Agenzia Italia INTERNO

i moltiplicano i segnali che l'economia italiana stia andando meglio del previsto, con una ripresa più forte di quanto non si sia finora immaginato.

Ho sentito sindacalisti minacciare licenziamenti fino a due milioni, vorrebbe dire che il 50% del personale dei collaboratori verrebbe licenziato".

A parlare di un'economia italiana in ripresa è stato il premier, Mario Draghi, al termine dell'incontro con il leader della Lega, Matteo Salvini (AGI - Agenzia Italia)

Ne parlano anche altri giornali

"Di recente anche nelle parole di Ignazio Visco nella relazione di Bankitalia ho trovato questo appello rivolto a una partnership pubblico-privata. Questa volta penso che dobbiamo allearci". (La Sicilia)

E' il parere di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, durante un evento di Sole 24 Ore e Financial Times. Ha necessità di svezzare il proprio figlio: se le diamo solo tre mesi non è compatibile". (La Sicilia)

Questo non lo si chiede "per le imprese ma per la sostenibilità sociale. Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, parlando a un evento di Sole 24 ore e Financial Times. (La Sicilia)

L’appello e’ rivolto sia ai sindacati che al governo, naturali interlocutori di quel Patto sociale che, ricorda Bonomi, la Confindustria ha proposto da tempo: “già all’assemblea pubblica dell’associazione nel settembre dello scorso anno avevo lanciato un patto per l’Italia e anche nella relazione del governatore della Banca d’Italia ho ritrovato questo appello”. (Il Diario del Lavoro)

La vera sfida sarà sulle riforme, per rendere il Paese più moderno ed efficiente e fare in modo di scaricare a terra le risorse del Recovery Plan. Ricordo che l’industria italiana, per il riciclo dei rifiuti industriali, è la seconda al mondo: un dato che nessuno conosce. (Il Sole 24 ORE)

A parlare di un’economia italiana in ripresa è stato il premier, Mario Draghi, al termine dell’incontro con il leader della Lega, Matteo Salvini. Ho sentito sindacalisti minacciare licenziamenti fino a due milioni, vorrebbe dire che il 50% del personale dei collaboratori verrebbe licenziato”. (L'agone)