Tutti gli Stati UE dovrebbero riconoscere le unioni LGBT+, e a dirlo è il Parlamento Europeo

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In particolare, manca appunto un riconoscimento della legislazione sulle famiglie LGBT+ in tutta Europa e questo va a influire sul diritto alla libera circolazione di queste persone.

Tutto questo deve finire e il Parlamento Europeo la pensa allo stesso modo tanto che ha approvato una risoluzione per chiedere a tutti i Paesi di riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso registrate negli Stati membri. (Yahoo Finanza)

Se ne è parlato anche su altre testate

L'Ue e' avvisata. Il Parlamento europeo non fara' sconti sui diritti delle persone gay, lesbiche, transessuali e transgender. (Tiscali.it)

Così in una nota l’Europarlamentare Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega al Parlamento Europeo Strasburgo – “Bene il voto al Parlamento Europeo, che con ampia maggioranza ha definitivamente respinto l’assurda proposta dei Verdi che chiedevano di vietare l’uso degli antimicrobici destinati al trattamento umano sugli animali. (Cronaca4)

Chiaro: l’Europarlamento e la Commissione Ue sono due organismi differenti, ma il fatto che a distanza di pochi giorni strizzino ambedue l’occhio all’agenda Lgbt non pare casuale Insomma, con lo scudo argomentativo della «non discriminazione» all’Europarlamento è arrivato un altro documento in salva Lgbt. (provitaefamiglia.it)

A chiederlo è una risoluzione approvata ieri dall’assemblea plenaria del Parlamento europeo con 387 voti favorevoli, 161 contrari e 123 astensioni. È una norma di civiltà, un bel passo avanti per un’Europa dei diritti di tutti e tutte». (Il Riformista)

Pertanto, conclude, “la legislazione non potrà mai essere identica: ad impedirlo è la differenza sostanziale tra queste due situazioni giuridiche, distinzione della quale la risoluzione non sembra avere tenuto conto” “È giusto non discriminare le coppie in forza della loro preferenza in materia sessuale; ma è problematico, in presenza di figli, ritenere che i nuclei formati da coppie dello stesso sesso debbano essere parificati alle famiglie formate da genitori eterosessuali – spiega Gambino – perché l’elemento che li distingue – l’esistenza del legame biologico del bambino con il soggetto terzo che ha reso possibile la procreazione – costituisce una differenza sostanziale tra queste due situazioni giuridiche”. (Servizio Informazione Religiosa)

Unioni gay, Crepaldi: “Risoluzione Parlamento europeo è indebita ingerenza negli affari interni Paesi Ue”. (ASI) Roma 15 settembre “Condanniamo la risoluzione del Parlamento europeo che chiede di riconoscere in tutto il vecchio continente i coniugi dello stesso sesso e i partner registrati in uno qualsiasi degli Stati membri, garantendo gli stessi diritti per le coppie gay ovunque. (Agenzia Stampa Italia)