Pasta: ecco quanto aumenta nei prossimi aggiorni, attenzione!

Leggilo.org ECONOMIA

A livello di numeri, stiamo parlando all’incirca del 38%, ma nella borsa di foggia l’aumento arriva anche al 90%

La crisi economica e l’aumento dei prezzi non ha lasciato scampo neanche ai generi alimentari, la prima fra tutte a subirne il rincaro sarà proprio la pasta.

Nello specifico, l’aumento generale dei prezzi del gas, elettricità, cellophane eccetera ha portato ad una difficoltà maggiore nella produzione della pasta. (Leggilo.org)

Ne parlano anche altri media

Allarme pasta e pane: raddoppiano i prezzi? Allarme pasta e pane: raddoppiano i costi per i produttori italiani. Nonostante questo, sottolinea ancora Coldiretti, il grano duro italiano è pagato meno agli agricoltori nazionali. (QuiFinanza)

L’inizio del 2022 porta con sé un altro “fardello” per le famiglie, chiamate a fare i conti con l’aumento dei costi di alcuni prodotti agroalimentari, risultato di una tempesta perfetta fatta di rincari energetici e delle materie prime, dei costi lievitati di packaging e noli. (Il Piccolo)

È lecito chiedersi, però, fino a quando le catene di supermercati potranno «fare da cuscinetto». Se, però, l'inflazione è il loro risultato finale, qualcosa è stato sbagliato in partenza (ilGiornale.it)

Stangate su tutti i fronti. Per il pane la situazione non è tanto diversa, ma anche sulla colazione al bar arriva un rincaro assai pesante. In questi giorni sono stati messi in chiaro i nuovi rincari che andranno a colpire gli italiani e sicuramente si tratta di voci di spesa molto pesanti. (iLoveTrading)

Perché il prezzo della pasta aumenta. Alla base del rincaro dei costi per produrre pasta in Italia c’è tutta la rete di materie prime e gli oneri di produzione che bisogna calcolare Sulle pagine de Il Sole 24 ore l’allerta lanciata dall’ad di uno storico brand di pasta italiana, Vincenzo Divella, è spiegata in questi dati: se la grande distribuzione acquistava un chilo di pasta a 1,10 euro a settembre, ora lo compra a 1,40. (Money.it)

La produzione importata in Italia, soprattutto dal Canada, è ottenuta peraltro con l’uso del diserbante chimico glifosato in preraccolta, vietato in Italia Sono costi insostenibili che dobbiamo tra l’altro anticipare per poi avere una remunerazione del grano sotto i costi di produzione che arriva anche dopo mesi dalla vendita. (Casteddu Online)