Si salda l'asse dei frugali: le mosse per difendere l'austerità

InsideOver ESTERI

Facendo tornare al centro del dibattito temi come la difesa del rigore che la realtà dei fatti ha da tempo mostrato fallaci

Il documento austriaco ha ricevuto l’immediato appoggio olandese ed è stato sottoscritto dai ministri di sei Paesi: Finlandia, Slovacchia, Svezia, Danimarca, Repubblica Ceca, Lettonia.

Kurz e l’Austria appaiono, al tavolo negoziale, meno gravati da preconcetti e possono rappresentare il punto di riferimento ideale per protrarre la trattativa sul Patto. (InsideOver)

Su altri giornali

Il cosiddetto Patto di stabilità e crescita limita i deficit di bilancio al 3 per cento del Pil e cerca di limitare il debito pubblico al 60 per cento. Frugali alla carica. A tornare alla carica è stato il gruppo dei frugali, che ha anche allargato le sue fila, e che ha messo a punto un position paper che sarà la base delle trattative in sede comunitaria. (EuropaToday)

E se guardiamo alle necessità di investimenti pubblici dei prossimi anni - ha proseguito - se siamo seri, e siamo seri, dobbiamo evitare quanto avvenuto con la crisi passate in cui, a varie riprese, gli investimenti pubblici sono finti a zero. (ilmessaggero.it)

Il Patto di stabilità, secondo gli autori, avrebbe già sufficiente flessibilità e sarebbe, invece, più opportuno limitarsi a scorporare dal calcolo sul deficit gli investimenti “green”. Nel frattempo, sul tavolo dell’Eurogruppo/Ecofin di Lubiana è stato depositato uno studio del think-tank Bruegel, nel quale l’esigenza di mettere mano alle regole fiscali viene giudicata come potenzialmente controproducente. (Wall Street Italia)

Gli investimenti da soli non bastano ma devono andare di pari passo con riforme strutturali che sono contenute nei Recovery plan 11 settembre 2021 a. a. a. Torna il patto di stabilità. (LiberoQuotidiano.it)

Sulla riforma del Patto di stabilità «c’è un atteggiamento di dialogo, nessuno, neanche i firmatari della lettera (i Paesi frugali, ndr), è intervenuto in modo chiuso. Anche per questo Franco ha sottolineato che quella della riduzione di deficit e debito «è una strada che seguiamo comunque. (La Stampa)

Esemplificate in quei due famosi parametri: il 3 per cento di deficit e 60 per cento nel rapporto debito/pil Ossia le regole di bilancio che hanno riguardato i Paesi europei e l’Italia in particolare. (La Repubblica)