America Latina, amore e orrore secondo i D'Innocenzo

America Latina dunque si scopre subito: è un film sul doppio, e d’altronde che altro può essere un film girato da due gemelli.

Come in Favolacce, alla fine anche questo film sta tutto nel titolo: America Latina è un inganno, la prima doppiezza che la regia sottolinea con la mano pesante.

America Latina è il terzo film dei fratelli D’Innocenzo

La parola che Fabio e Damiano d’Innocenzo hanno pronunciato di più nei loro discorsi su America Latina è “amore”. (Rivista Studio)

Ne parlano anche altri giornali

1 e Endkadenz Vol Ora non ci resta che attendere con impazienza l’arrivo della soundtrack completa, sperando che giungano anche notizie dal nuovo album che i Verdena stanno preparando ormai da tempo. (SentireAscoltare)

Fonte: Deadline […] Per la serie che stiamo preparando invece abbiamo preso come location manager un reporter di guerra, per dire di quanto e come è importante de-linearizzare. (BadTaste.it)

A scanso di equivoci, America Latina non è proprio una commedia leggera con cui distrarsi da ansie e paure, ma un ricercato oggetto filmico davvero angosciante. (Il Fatto Quotidiano)

«Abbiamo contattato i Verdena prima di girare, gli abbiamo mandato il copione. È la loro prima colonna sonora e probabilmente non ne faranno altre», ci hanno detto i registi durante Venezia 78 (Rolling Stone Italia)

Nulla a parte la raccolta periodica di carciofi e cocomeri sembra poter accadere Nel titolo del film dei fratelli D’Innocenzo America Latina si trova già qualche indizio: «America» come luogo dove avvengono misteriosi ed efferati fatti di cronaca e «Latina» una delle città e province italiane più disastrate tanto occupare posti molto in basso nella classifica generale secondo tutti i parametri, dall’ambiente alla qualità della vita. (Il Manifesto)

Il film è prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment e Vision, in co-produzione con Le Pacte, in collaborazione con Sky Oltre a Germano nel cast, Astrid Casali, Sara Ciocca, Maurizio Lastrico, Carlotta Gamba, Federica Pala, Filippo Dini e Massimo Wertmüller. (Corriere della Sera)