Iran, polizia: Agenti non hanno sparato contro manifestanti

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Iran, polizia: Agenti non hanno sparato contro manifestanti. di mrc/vln. Milano, 13 gen. (LaPresse) - La polizia non ha sparato contro i manifestanti durante le proteste di ieri a Teheran dopo che i Pasdaran hanno ammesso di aver abbattuto l'aereo ucraino che si è schiantato mercoledì nella capitale iraniana, uccidendo 176 passeggeri e gli ufficiali hanno ricevuto l'ordine di mostrare moderazione.

Nei video condivisi sui social media, pubblicati domenica in tarda serata, si sentivano spari vicino al luogo delle proteste; i filmati mostravano anche pozze di sangue. (LaPresse)

Su altre testate

Voglio tornare in M5s» Il Senatore: «Continuerò a chiedere il rispetto del programma. Non c'è solo rischio instabilità, c'è rischio terrorismo». Caso Gregoretti «La Gregoretti come la Diciotti». (DiariodelWeb.it)

«È una forte dimostrazione di sostegno da parte degli iraniani alla politica di Trump sul paese», ha spiegato. In serata, il presidente americano ha inviato un messaggio non solo in inglese, ma anche in farsi, di sostegno ai manifestanti sul sito di microblogging. (ilGiornale.it)

Trump “disonora l’antica lingua persiana con le sue minacce”, ha scritto sempre su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi. L’utilizzo di quest’ultima non è però piaciuto al governo iraniano. (Il Primato Nazionale)

Altri filmati mostrano dimostranti all’esterno di un secondo ateneo e un capannello di persone in marcia verso piazza Azadi (della libertà), nella capitale. Per il secondo giorno consecutivo ieri i dimostranti si sono riversati nelle vie e piazze di Teheran e altre città. (AsiaNews)

Per la terza sera i giovani di Teheran si sono radunati davanti alle università contro il regime. Ieri mattina il capo della polizia di Teheran, Hossein Rahimi, ha smentito che i suoi uomini abbiamo sparato sui manifestanti. (La Stampa)

A sostegno dei manifestanti Donald Trump: "Ispirato dal vostro coraggio", ha scritto il presidente Usa in un tweet in lingua farsi. Fermato e poi rilasciato l'ambasciatore britannico: è sospettato di "istigazione" alla protesta con Londra che ha chiesto spiegazioni. (LaPresse)