Azovstal, da Prokopenko a Kalina: chi sono i capi della resistenza ancora all'interno nell'acciaieria

ilmattino.it ESTERI

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All'interno e attorno all'acciaieria di Mariupol infatti si continua a combattere.

L'Azovstal non ha ancora ceduto.

Nonostante sembrasse ormai vicina la conclusione della vicenda con la resa di una parte dei combattenti ucraini, in realtà non lo è affatto.

Il colosso industriale, per dieci settimane di fila bunker inespugnabile, non è ancora stato abbandonato, anzi. (ilmattino.it)

La notizia riportata su altri media

Ora, per ordine del comando militare ucraino, i pochi resistenti rimasti a combattere si apprestano a lasciare l'acciaieria Così, Dmytro Kozatsky - nome di battaglia Orest - ha salutato su Twitter il posto in cui ha trascorso gli ultimi tre mesi della sua vita. (L'HuffPost)

Oggi, 20 maggio, si è arreso l’ultimo gruppo di 531 combattenti”, ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. L’acciaieria Azovstal è stata “liberata” dagli ultimi combattenti ucraini e la città di Mariupol è adesso completamente sotto il controllo dell’esercito russo. (InsideOver)

Ma oggi i difensori di Azovstal hanno ricevuto l'ordine di smettere di combattere. I medici e i feriti, gravi e non, sono ormai fuori", ha detto Zelensky, aggiungendo che "presto il ritiro sarà completato" (la Repubblica)

Una frase d’addio brevissima per una storia lunga, dolorosa, enorme: «Bene, questo è tutto. Grazie dai rifugi di Azovstal, il luogo della mia morte e della mia vita». (OGGI)

Nella serata di ieri Mosca ha annunciato il pieno controllo dell’acciaieria, sostenendo come siano usciti dalla fabbrica 2439 combattenti Dopo oltre due mesi di assedio, gli ultimi soldati asserragliati all’Azovstal si arrendono e Mosca annuncia il pieno possesso dell’acciaieria. (OGGI)

Il ministero della Difesa russo ha diffuso un video degli ultimi soldati ucraini che si sono arresi dopo tre mesi di resistenza nell’acciaieria Azovstal a Mariupol. Nelle immagini del Cremlino vengono mostrati i soldati mentre vengono identificati uno a uno e controllati dall’esercito russo all’esterno prima di essere trasportati in prigionia. (Open)