Green pass al lavoro, i controlli e le sanzioni: ecco come funziona

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Tutti i lavoratori e tutte le persone che entrano nei luoghi di lavoro da venerdì 15 ottobre dovranno obbligatoriamente avere il green pass.

Chi deve essere controllato – Non solo ai dipendenti, ma a tutte le persone che entrano in luogo di lavoro deve essere controllato il green pass.

Può avvenire nel caso in cui si utilizzi un green pass falso oppure perché quel giorno non si è stati controllati (sono consentite verifiche a campione). (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ai dipendenti che entreranno in azienda senza il green pass, invece, verrà data una sanzione da 600 a 1.500 euro oltre a eventuali provvedimenti disciplinari, anche se sarà escluso il licenziamento. Particolari criticità riguardano le piccole imprese, in cui un eventuale divieto di accesso a lavoratori con compiti specializzati potrebbe compromettere il processo produttivo. (piacenzasera.it)

Ma c’è chi continua a ritenerlo sbagliato: “Così come è scritta la norma che entrerà in vigore il 15 ottobre è inapplicabile”, dice Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, che raggruppa pilastri dell’agroalimentare (Scuola & Concorsi)

I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni. (News Rimini)

Nella bozza del dpcm che Draghi si appresta a firmare si legge: "I soggetti interessati possono comunque avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale". (Quotidiano di Sicilia)

Senza Green Pass si verrà considerati assenti ingiustificati dal lavoro: nessuna sospensione, ma blocco dello stipendio senza conseguenze disciplinari e con il diritto di conservazione del posto di lavoro. (La Voce delle Valli)

Non tutti questi sono lavoratori: potrebbero essere disoccupati, inattivi e non occupati, almeno per i 2/3, quindi 2,5-3 milioni”. Questi lavoratori potrebbero essere individuati automaticamente attraverso uno scambio dati tra Sogei che detiene i dati sui green pass, e INPS che detiene i codici fiscali dei lavoratori e le aziende dove lavorano (Agenpress)