Coronavirus, rabbia operai per fabbriche aperte: "Noi carne da macello"

ilGiornale.it INTERNO

Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad ottenere quantomeno delle riduzioni di orario per garantire la sicurezza agli operai" .

In provincia di Brescia, è il segretario locale della Cgil a fare da megafono alle preoccupazioni e alle istanze degli operai, che hanno incrociato le braccia nel al grido di "non siamo carne da macello ".

All’indomani del decreto "Italia protetta" del governo contro il coronavirus, che di fatto chiude – seppur a metà il Paese, esplode la rabbia delle fabbriche. (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri media

I sindacati confermano grande adesione allo sciopero unitario, con la fabbrica praticamente deserta. E Il leader della Lega Salvini attacca il governo: "Gli operai sono in rivolta. (Italia Oggi)

Servizio di Augusto Cantelmi (TG2000)

Il nostro obiettivo - aggiunge il segretario della Cgil di Brescia - è quello di riuscire ad ottenere quantomeno delle riduzioni di orario per garantire la sicurezza agli operai». Scioperi nelle fabbriche al Nord dopo il nuovo Dpcm sul coronavirus che tuttavia non obbliga la chiusura di molte attività produttive. (Brescia Oggi)

Sono almeno una decina le aziende in tutta la regione nelle quali i lavoratori hanno deciso l'astensione volontaria per protestare contro la mancanza di regole minime di sicurezza. "Come possiamo mantenere la distanza di un metro quando abbiamo le macchine operatrici attaccate?". (La Repubblica)

Perché la tutela della salute dei lavoratori non può essere delegata alla buona volontà del datore di lavoro. Scioperi da nord a sud. Intanto in queste ore da diversi stabilimenti arrivano segnalazioni di lavoratori pronti alla mobilitazione. (Today)

Non vorremmo che le aziende prendessero la palla al balzo dell'emergenza e della cassa integrazione per mandarci tutti a casa". Non vorremmo che le aziende prendessero la palla al balzo dell'emergenza e della cassa integrazione per mandarci tutti a casa". (La Repubblica)