25 aprile 2024

25 aprile 2024
Questione Giustizia INTERNO

Alla fine, mi torna sempre in mente il vecchio Vittorio Foa. Al suo “primo giorno di scuola” in Senato nel 1987. Nel giugno di quell’anno, Foa era stato eletto senatore della sinistra indipendente dopo una vita di battaglie nelle fila della sinistra non marxista: l’organizzazione, a Torino, di Giustizia e Libertà fondata a Parigi nel 1929 da Carlo Rosselli; la condanna del Tribunale speciale (nel 1935) a quindici anni di galera (scontati fino al 25 luglio 1943); la Resistenza; e poi, dirigente socialista e sindacale; deputato del PSI per tre Legislature; fondatore del Psiup; maestro di tanti giovani degli anni ’70, a cui non si stancava di insegnare che la Storia è sempre feconda se la si legge pensando al presente e guardando al futuro ma che il passato può essere pericoloso quando di esso si rimane prigionieri. (Questione Giustizia)

Ne parlano anche altri media

Avendo una buona memoria, anche visiva, ricordo che fu un giorno indimenticabile. Abitavo in un paesotto vicino a Milano, Cuggiono, di cui sono cittadino onorario. (ticinolive)

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola Jurassic talk. Io lavoro da quasi trent’anni con bambini/e, adolescenti e ragazzi/e di tutte le età. Nel loro immaginario psicologico, nel loro orizzonte socio-relazionale, il 25 aprile è essenzialmente l’occasione di una festa dalla bellezza innegabile, ma scontata. (RagusaOggi)

Il Movimento sociale italiano, cioè il partito erede diretto del fascismo, grazie a questa Costituzione è entrato nel Parlamento italiano. Serve di più per dimostrare che dalla sconfitta del Ventennio è nata una democrazia? Eppure ogni anno, con l’approssimarsi del 25 Aprile, la festa della Liberazione, puntualmente tornano le polemiche. (Primocanale)

Manifesto Democratico 94: trent’anni dopo, è ancora valido

EMPOLI Il presidente della sezione Aned Empolese Valdelsa, Roberto Bagnoli, in occasione del 25 aprile interviente con un messaggio: "Ricorre il 79° anniversario della liberazione dal nazifascismo. (LA NAZIONE)

Trent’anni fa, la rivista bimestrale ‘Belfagor’, allora diretta da Carlo Ferdinando Russo, pubblicava il Manifesto Democratico 1994, primi firmatari Raffaele Fiengo, Cesare Segre e Corrado Stajano. (Giampiero Gramaglia – Gp News)

Ho aderito al Manifesto Democratico 1994 insieme ad un gruppo di colleghi psichiatri (sette) che costituiva l’équipe della Clinica psichiatrica dell’Università di Pavia, il cui direttore era Dario De Martis, professore ordinario: egli venne invitato ad aderire al Manifesto dal professor Cesare Segre, ordinario di Filologia Romanza della stessa Università, e sottopose a tutti i suoi collaboratori la richiesta. (Giampiero Gramaglia – Gp News)