Un 25 aprile che unisce, non divide

Il 25 aprile, per molti, è un'occasione di festa. Questa data, nel panorama socio-relazionale dei giovani, è vista come un momento di celebrazione scontato, ma di innegabile bellezza. Non riescono a immaginare un'esistenza priva di libertà - di scelta, azione, espressione, pensiero - e priva di tolleranza, inclusione, pluralismo, pace, "cosmopolitismo" e "globalizzazione".

Il 25 aprile: una festa per tutti

Il 25 aprile è la festa di tutti. Anche il Movimento Sociale Italiano, erede diretto del fascismo, ha dovuto ringraziare questa data. Grazie a questa Costituzione, infatti, è entrato nel Parlamento italiano. Questo non è forse un segno che dalla sconfitta del Ventennio è nata una democrazia? Eppure, ogni anno, con l'approssimarsi del 25 aprile, la festa della Liberazione, tornano puntualmente le polemiche.

Polemiche stucchevoli

Queste polemiche sono francamente stucchevoli. Tutti, senza eccezioni, possono affermare ogni cosa e il suo contrario grazie alla lotta partigiana e al sostegno arrivato dagli Alleati.

La liberazione è patrimonio di tutti

Mario Avagliano, saggista e storico, è convinto che la Liberazione sia patrimonio di tutti. Perché tutti, di ogni parte politica, ne furono protagonisti: sinistra, centro e destra. Questo giorno dovrebbe unire tutti gli italiani, e non essere vissuto come divisivo. Anche quest'anno, il 25 aprile arriva tra le polemiche. Ma forse, è il momento di lasciare le liti ad altre occasioni. La Liberazione fu anche di destra. Ecco perché questo giorno dovrebbe unire tutti gli italiani, e non essere vissuto come divisivo.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo