Enzo Bianchi lascia Bose: “Un trasloco sofferente”

La Stampa INTERNO

Il fondatore della Comunità monastica si trasferisce in un alloggio a Torino.

Dopo più di un anno di scontri, tensioni e veleni tra le celle della Comunità monastica nel biellese, rimbalzati fino alle Sacre Stanze vaticane, il fondatore lascia la sua creazione.

Segretario di Stato sono segno della mia costante sollecitudine: non sentitevi abbandonati in questa tappa impervia del vostro cammino!

Il Pontefice nella missiva faceva riferimento al «decreto singolare» con il quale il delegato pontificio voleva chiudere i dissidi interni alla Comunità con il trasferimento del fondatore Enzo Bianchi

«Per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all’esodo finale, non a cambiar casa e terra». (La Stampa)

Ne parlano anche altri media

Enzo Bianchi, addio con tristezza alla comunità di Bose che aveva fondato: "Un sofferente trasloco" di Francesco Antonioli. Tweet dell'ex priore: per noi vecchi migrare "è uno strappo non pensabile" (La Repubblica)

Già prima della visitazione vaticana - prosegue la Repubblica - la comunità di Bose aveva parlato di un "momento di un passaggio che non può non essere delicato e per certi aspetti problematico per quanto riguarda l'esercizio dell'autorità, la gestione del governo e il clima fraterno" Con questo tweet, postato ieri sera dopo le 22, Enzo Bianchi annuncia la decisione di lasciare la Comunità di Bose, a Magnano (), della quale è stato priore sino al gennaio 2017. (Sky Tg24 )

“Cari amici per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito. L’anziano monaco, 78 anni il 3 marzo scorso, ha affidato a Twitter il suo addio alla realtà che ha guidato per più di 55 anni. (Il Fatto Quotidiano)

E' Enzo Bianchi, che il 7 giugno 2021 ha deciso di lasciare la sua 'creatura' e trasferirsi a Torino. Enzo Bianchi, l'addio alla Comunità di Bose (Sky Tg24 )

Alla fine Enzo Bianchi, fondatore ed ex priore della Comunità di Bose, è stato costretto al passo che ha cerato di evitare in tutti i modi: lasciare la comunità monastica che aveva fondato nel 1965. (Quotidiano Piemontese)

«Cari amici/e per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito: per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all'esodo finale, non a cambiar casa e terra», scrive Bianchi su Twitter. (La Stampa)