Addio a Claes Oldenburg, artista Pop del monumentale quotidiano

Mollette, sedie, coni gelato, cannocchiali: sono questi alcuni dei temi delle sue sculture, spesso di arte pubblica, come nel caso del grande ago e filo di Piazzale Cadorna a Milano.

Martedì 19 luglio 2022 - 20:35. Addio a Claes Oldenburg, artista Pop del monumentale quotidiano. Americano di origine svedese, aveva 93 anni. CONDIVIDI SU:. . . . . . . . . . . Milano, 19 lug.

Nato in Svezia nel 1929, Oldenburg è diventato famoso grazie alle sua grandi sculture di oggetti quotidiani, ripensati su scala monumentale. (Agenzia askanews)

La notizia riportata su altri giornali

La città lavorava, correva e sfilava ma non era ancora la metropoli colorata e pop che sarebbe diventata nei vent’anni successivi. Oggetti d’uso quotidiano trasformati in mostri urbani, astratti eppure in dialogo con lo spazio pubblico. (Corriere della Sera)

La scena artistica internazionale dice addio a Claes Oldenburg, l'artista pop che ha disegnato uno scorcio centrale nella mappa visiva di Milano, ormai iconico per le migliaia di cittadini e i turisti che brulicano ogni giorno per la zona. (Fanpage.it)

La prima, sulla parte frontale del bidone, contiene le indicazioni per il corretto smaltimento dei rifiuti. Milano Cadorna è la stazione principale della rete di FERROVIENORD. (MI-LORENTEGGIO.COM – LE ULTIME NOTIZIE DI CRONACA, POLITICA, ANNUNCI, SPORT, FOTO E VIDEO DI MILANO E LA LOMBARDIA)

Mollette, sedie, coni gelato, cannocchiali: sono questi alcuni dei temi delle sue sculture, spesso di arte pubblica, come nel caso del grande ago e filo di Piazzale Cadorna a Milano. Ma tra i lavori più noti di Oldenburg, attivo già nella New York degli anni Cinquanta che reagiva al dominio dell’Espressionismo astratto, ci sono anche le riproduzioni di hamburgher o scarpe in plastica molle, metafora neppure tanto celata di quella società dei consumi intorno alla quale tutta la Pop Art ha ragionato, alimentandola e criticandola con la stessa passione (Agenzia askanews)

«Sono per un’arte che tragga le sue forme dalla vita e si espanda fino all'impossibile», disse del suo lavoro Fu tra i maestri della pop art. (Il Manifesto)

Mi pare insomma che la seconda moglie abbia “raddrizzato” troppo la brutalità e forza intrinseca del primo Oldenburg, che comunque resta come punto fisso della nostra storia recente Al punto che, nel mio dialogo continuo con Dubuffet, quando egli era ormai stanco di seguire le vie dell’Informale, e aveva inventato le forme estrose del ciclo dell’Hourloupe, gli suggerii di bordeggiare qualche soluzione oggettuale alla Oldenburg. (Artribune)