A Capannori al via attività educative a distanza per i bimbi dei nido

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Inoltre potranno ascoltare proposte musicali e canzoni utilizzate durante la giornata al nido.

I piccoli potranno anche ascoltare la narrazione di piccole storie e fiabe e assistere a video letture realizzate con libri consigliati dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto Leggere forte.

Al via attività educative a distanza promosse dall’amministrazione comunale di Capannori in collaborazione con la Regione per i bambini che frequentano gli asili nido Il grillo parlante di Capannori, Sebastiano Galli di Toringo, Cosimo Isola di Marlia. (LuccaInDiretta)

Su altre fonti

I mesi successivi saranno a carico delle imprese, già martoriate da mesi di inattività e per le quali non è prevista la riapertura", è la denuncia che oggi porta a manifestare nelle piazze italiane i nidi e le scuole raccolte dal comitato EduChiAmo, con i genitori che non sanno cosa potranno e dovranno fare a settembre. (La Repubblica)

L’obiettivo di Regione Liguria è quello di ripartire tutti insieme come regioni, in caso contrario la Liguria farà da sé. “Come Regione Liguria vogliamo far sopravvivere tutti i luoghi che si occupano dei bambini più piccoli. (LaVoceDiGenova.it)

E’ inutile dire che lo sforzo sin qui messo in campo da parte di tutte queste realtà è da considerarsi autenticamente eccezionale dal punto di vista della solidarietà umana. http://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=newsDettaglio&id=5545. (Controluce Notizia)

Questo perché c'è un vuoto normativo e non è stata più prevista la misura della cassa integrazione per asili nido e scuole dell'infanzia, ai quali non viene dato nemmeno il diritto di riaprire”. "Ho dovuto dire ai miei lavoratori che probabilmente cesserò l'attività, così come dovrò dirlo alle famiglie che mi hanno scelto. (La7)

Tenuto conto che la spesa per i nidi è di 88 euro l’anno per un bambino residente in Calabria e di 2.209 euro l’anno nella Provincia Autonoma di Trento. COPYRIGHT. Il Quotidiano del Sud - (Quotidiano del Sud)

I cui gestori, titolari e operatori sono scesi oggi in piazza perché rischiano di non riuscire a riaprire nemmeno a settembre. Unmob silenzioso con bambole, ciucci, coccarde e simboli vari dell’infanzia lasciati sul selciato: perché in questo modo “siamo stati abbandonati noi”. (Zazoom Blog)