Coronavirus, disomogenea la tutela dei farmacisti al banco. Nel protocollo per Ssn tamponi e Dpi

Farmacista33 INTERNO

Ma intanto per i farmacisti del territorio continuano ad arrivare le preoccupazioni per una situazione di disomogeneità.«Da settimane» si legge in una nota pubblicata su farmacie.blog «chi lavora al banco è molto sotto pressione».

mar252020. Coronavirus, disomogenea la tutela dei farmacisti al banco.

Purtroppo, ogni giorno mi chiedo se ho dimenticato qualcosa, se avessi potuto fare, pensare o agire qualcosa di più. (Farmacista33)

Ne parlano anche altri media

Una scelta che non significa, quindi, una chiusura a priori rispetto alla disponibilità delle farmacie. È quanto afferma Giancarlo Tagliaferri, consigliere di Fratelli d’Italia, a proposito delle disposizioni emanate dalla Regione che affidano al volontariato la consegna dei farmaci solitamente ritirati nelle farmacie ospedaliere. (IlPiacenza)

Oltre al via vai di trasportatori (molti provenienti dal Nord Italia) che consegnano farmaci e altri materiali nelle strutture in cui operano i farmacisti ospedalieri stessi “spesso in carenza del minimo indispensabile di DPI (Dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti ecc. (Il Caffè.tv)

"Insulto ai farmacisti". “Ma lo riteniamo anche un insulto alla categoria dei farmacisti, che sono invece in prima linea in questa battaglia, che è di tutti. Ci spiace dirlo, perché siamo consapevoli dello sforzo enorme che le istituzioni stanno sostenendo in questo momento e gliene siamo grati. (BolognaToday)

È una routine forzata e dignitosa quella a cui si sono obbligati i clienti della farmacia di Nino Annetta a Villa Gordiani, nel quartiere Prenestino a Roma. «A volte i pazienti vengono qui agitatissimi, irriconoscibili per noi che li conosciamo da tanti anni, articolano male le parole e sono in preda a stati di ansia, fanno domande in continuazione. (Il Messaggero)

Una di queste iniziative è stata realizzata per facilitare l’accesso al farmaco, con l’avvio in Puglia e in tutte le altre regioni, della ricetta elettronica dematerializzata. “Purtroppo – coninua Brescia – in occasione di questa epidemia da Covid19, diffusasi in maniera così rapida e generalizzata, le Farmacie hanno avuto enormi problemi nell’approvvigionarsi dei dispositivi di protezione individuale. (La ringhiera)

«Siamo dei sanitari anche noi — prosegue Raciti — e la farmacia è la prima linea a cui si rivolge la gente». Il giorno dopo altre decine di pazienti, soprattutto da Nembro, si sono presentate da noi con febbre alta e congiuntivite». (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)