Cadro, in manette anche l'amico del parroco

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Le ipotesi di reato sono quelle di truffa, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro.

Continua l’inchiesta legata al parroco di Cadro, don Samuele Tamagni, che ha portato una seconda persona in manette, indagato per gli stessi reati del sacerdote.

È quanto riporta laRegione.ch.

Don Samuele si era presentato spontaneamente al Ministero pubblico il 19 novembre e, al termine dei verbali di interrogatorio, era stato disposto il suo arresto. (Ticinonews.ch)

Ne parlano anche altri media

Si legge dalla nota del Ministero pubblico: “Il sacerdote si è presentato spontaneamente il 19 novembre, al termine dei verbali di interrogatorio, è stato disposto il suo arresto. Alla luce dei numerosi atti istruttori già predisposti o ancora da svolgere e in ragione della delicatezza della vicenda, non verranno rilasciate ulteriori informazioni. (laRegione)

Sul suo conto pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa. BELLINZONA - Il parroco di Cadro, Don Samuele Tamagni, e l'altra persona fermata per illeciti finanziari resteranno in carcere almeno fino a inizio gennaio. (Ticinonline)

«Il danno causato alla fondazione è minimo e non ne preclude l’attività». «Siamo sorpresi come tutti e imbarazzati da questa triste vicenda di debolezza umana e al momento non abbiamo niente da aggiungere», conclude Maurizio Tamagni, attualmente all’estero e «non reperibile». (Ticinonline)

Il prete sarebbe stato mandato per un certo periodo, alcuni giorni a settimana, a riflettere in un monastero. Stando ad alcune fonti già alcuni anni fa il sacerdote si sarebbe invaghito di un uomo che lo avrebbe "costretto" a dilapidare somme importanti. (Ticinonline)

Il parroco su cui pende un procedimento penale è di Cadro e si è costituito venerdì, presentandosi spontaneamente al Ministero pubblico. Il sacerdote 40enne, cittadino svizzero e residente nel Luganese, che è stato arrestato sarebbe don Samuele Tamagni. (Ticinonews.ch)

Don Samuele Tamagni dovrà restare in carcere alla Farera almeno sino a inizio gennaio, e così un uomo sulla trentina residente nel Luganese. La conferma della carcerazione di sicurezza è stata decisa dal Giudice dei provvedimenti coercitivi. (Corriere del Ticino)