Papa Francesco in Slovacchia: 'L'Europa mostri solidarietà e tornerà al centro del mondo'

Repubblica TV ESTERI

Possiamo raccogliere la sfida di questa crisi, che rende ancora piu' urgente ripensare i nostri stili di vita", ha concluso il pontefice

Mettiamo invece in atto una nuova forma di realizzazione, che tutti noi siamo fragili e bisognosi degli altri.

Nessuno può stare in disparte, né come individuo né come nazione.

13 settembre 2021 Link Embed. https://video.repubblica.it/mondo/papa-francesco-in-slovacchia-l-europa-mostri-solidarieta-e-tornera-al-centro-del-mondo/395858/396566 Copia (Repubblica TV)

Su altri giornali

Papa Francesco è arrivato nel Santuario nazionale di Sastin, a 7o chilometri da Bratislava, dove si venera la Madonna dei Dolori, patrona della Slovacchia la cui festa si celera proprio il 15 settembre . (Servizio Informazione Religiosa)

E prega Dio perché conservi sempre nel popolo slovacco “lo stupore e la gratitudine per il dono della fede” “La fede di Maria è una fede che si mette in cammino”. (Frontiera)

Afghanistan, Papa Francesco: «Prego per i profughi, Paesi accolgano chi cerca nuova vita» Diceva: Noi siamo stati 400 anni sotto i turchi e abbiamo sofferto poi 50 anni sotto il comunismo e abbiamo sofferto ma i 7 anni con questo nunzio sono stati peggiori degli altri due'». (ilmessaggero.it)

Per papa Francesco il sogno è segno della vita che si desidera: “Quando sognate l’amore, non credete agli effetti speciali, ma che ognuno di voi è speciale. Prima dell’incontro con i giovani papa Francesco aveva visitato la comunità dei Rom nel quartiere Lunik IX, ringraziandoli per l’accoglienza: “Il Vangelo non va addolcito, non va annacquato (korazym.org)

Un santuario significativo. Si tratta di un Santuario molto importante per gli slovacchi, aveva sottolineato in un’intervista a Vatican News, don Martin Kramara, portavoce della Conferenza episcopale slovacca. (Cronache TV)

I Rom oggetto di giudizi impietosi. Tante, troppe volte, i Rom sono stati “oggetto di preconcetti e di giudizi impietosi, di stereotipi discriminatori, di parole e gesti diffamatori”, ammette il Pontefice. (Cronache TV)