Nel passaporto vaccinale dei londinesi, anche la dose booster

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Livello che resta elevato in cifra assoluta (ieri quasi 47'000 nuovi casi) e che ha ripreso a crescere nell'ultima settimana

l sistema sanitario britannico (Nhs) inserisce da oggi nel suo passaporto vaccinale digitale anche l'indicazione sulla terza dose di rinforzo (booster) di vaccino anti Covid.

Lo ha confermato oggi Sajid Javid, ministro della Salute del governo britannico.

Ma è comunque rilasciato online, in modo che chiunque si vaccini possa dimostrare di averlo fatto. (Ticinonline)

Su altri media

Adesso Johnson è stato il primo leader a dire apertamente che la definizione di immunizzato deve essere aggiornata e comprendere la terza iniezione. E basso rispetto ad allora è anche il numero dei morti, l'ultimo bollettino parla di 61 decessi, a gennaio si superavano i 1.200. (EuropaToday)

Queste misure preparano il terreno alla vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19, che entrerà in vigore il prossimo primo febbraio. – “La Gran Bretagna dice ‘no’ alla vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19. (Dire)

Tra le misure anti Covid-19, la possibilità di uscire di casa solo per andare al lavoro, praticare sport all’aperto o acquistare beni essenziali. MeteoWeb. “La Gran Bretagna dice ‘no’ alla vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19. (Meteo Web)

Beatrice emigrata a Londra: “Qui fiducia nel vaccino” Nel Regno Unito il 25% della popolazione ha attualmente ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid. I no-vax sono anche qui, ma il governo cerca di contrastarne l'azione con l'informazione e in generale la popolazione è molto più fiduciosa nei confronti del vaccino anti-Covid". (Fanpage)

Il ministro della Salute Sajid Javid insiste che non esiste la necessità di mettere le mascherine nei locali al chiuso. Ha anche detto che i paesi europei hanno scelto mascherini e lockdown, mentre il Regno Unito ha scelto le vaccinazioni. (LondraNews)

«Naturalmente noi siamo preoccupati da un potenziale rimbalzo della malattia e dobbiamo essere umili di fronte alla natura», ha detto il primo ministro Tory agli industriali. «Ma al momento non vediamo nulla nei dati che ci imponga la necessità di passare dal piano A al piano B», ha aggiunto. (Corriere del Ticino)