Draghi-Conte, prove di disgelo: su giustizia modifiche circoscritte

Avvenire INTERNO

Un avvertimento, quello della titolare della Giustizia: se in Parlamento si gioca troppo con ulteriori modifiche, potrebbe saltare l'intero pacchetto e potrebbe andare in fibrillazione l'intero esecutivo

"Un incontro proficuo, molto cordiale, ci siamo confrontati su vari temi - spiega Conte ai cronisti all'uscita da Palazzo Chigi -.

Al centro del ring, soprattutto, la giustizia e gli emendamenti-Cartabia al processo penale, con il ridimensionamento della riforma della prescrizione dell'ex ministro 5s Alfonso Bonafede. (Avvenire)

Ne parlano anche altre fonti

Si tratta di rifarla dalle fondamenta questa scuola e questa Università, se necessario partendo dai professori. Del resto, la scuola che ho frequentato io tre secoli fa, era pessima, forse meno di oggi, ma pessima e, retrospettivamente, oggi mi rendo conto di quante cose non ho imparato a scuola (L'Indro)

Chiede che la discussione sulla riforma del processo penale sia lasciata ai parlamentari che manovrano il dossier giustizia. Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati (ilmattino.it)

Proprio come è stonato il nuovo protagonismo velleitario di Giuseppe Conte, che si è eretto a paladino della parte più intransigente della magistratura. Non ha la forza per vincere quella parodia del duello all'OK Corral escogitata dalla mente di Rocco Casalino. (il Giornale)

La sponda del Pd. In questa partita il Movimento 5 stelle ha la sponda del Pd che ha messo sul tavolo un ventaglio di proposte. Solo modifiche mirate. Draghi avrebbe invitato l'interlocutore ricevuto nella sede del governo a confrontarsi con il ministro, senza scendere nel merito. (Yahoo Finanza)

Conte ha ribadito che sul piano vaccinale e sulla politica sanitaria il governo Draghi gode del pieno sostegno del M5S, e ha annunciato che anche il ddl Zan che punisce la transomofobia ha «l'appoggio» totale del Movimento. (Italia Oggi)

Il punto è che la ragionevolezza dei toni un po’ stride con l’impossibilità di superare quella «mediazione» evocata da Cartabia. Poi c’è quel passaggio sul danno alle vittime ma anche agli imputati, lasciati, ricorda Cartabia, «per anni in un limbo che il più delle volte condiziona l’intera esistenza: teniamo sempre in mente entrambe le prospettive» (Il Dubbio)