Con un’istanza depositata lo scorso 25 giugno al giudice unico dello Stato della Città del Vaticano la famiglia Orlandi si è opposta all'archiviazione del procedimento annunciando di voler procedere privatamente alle verifiche dei residui ossei selezionati dai loro consulenti nel luglio del 2019. La famiglia di Emanuela Orlandi ha affidato al CEDAD (Centro di Fisica Applicata, Datazione e Diagnostica) dell'Università del…
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«Abbiamo affidato alcuni frammenti ossei ad un laboratorio, ci sarà prima l’analisi del carbonio 14 per la datazione e successivamente, se ci saranno le condizioni, l’esame del dna», riferisce Laura Sgrò, l’avvocato di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela che non ha mai smesso di cercarla. Ha però concesso alla famiglia di fare ulteriori indagini. Città del Vaticano - La famiglia di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel nulla da 37 anni, ha deciso di fare esaminare alcuni frammenti ossei che erano…
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Le analisi saranno eseguite presso il laboratorio Toma Lab di Busto Arsizio per la parte genetica, e presso il Cedad dell'Università del Salento per la datazione tramite radiocarbonio. Il provvedimento di archiviazione però lasciava alla famiglia Orlandi di procedere, privatamente, a eventuali ulteriori accertamenti su alcuni frammenti già repertati e custoditi, in contenitori sigillati, presso la Gendarmeria.
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(Foto Adnkronos). La famiglia di Emanuela Orlandi ha affidato l’incarico per eseguire le analisi su alcuni frammenti ossei repertati nel cimitero Teutonico, all’interno della Città del Vaticano, un anno fa. Un atto in cui l'avvocato Sgrò chiedeva anche di ascoltare il fratello Pietro Orlandi e l'acquisizione della documentazione integrale dell'attività svolta dall'ufficio del Promotore con copia dei filmati dell'attività peritale.
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Emanuela Orlandi, nella tomba del mistero: la stanza scoperta sotto alla lapide in Vaticano La Santa Sede, che aveva acconsentito all'apertura di due tombe, su richiesta della famiglia della scomparsa Emanuela Orlandi, ha poi deciso di non procedere nelle analisi perché il loro perito aveva dato una prima datazione molto anteriore, non compatibile con la vicenda della giovane. Le operazioni sono seguite dal perito di parte Giorgio Porterà.
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Poi gli Orlandi hanno chiesto e ottenuto una proroga di 90 giorni per fare esaminare questi frammenti. Ha però concesso alla famiglia di fare ulteriori indagini. Il Vaticano aveva archiviato lo scorso 30 aprile scorso il procedimento sulla presunta sepoltura nel Cimitero Teutonico di Emanuela Orlandi. In occasione dell’archiviazione l’avvocato Sgrò sottolineò la poca collaborazione della Santa Sede considerato che era difficile muoversi e fare gli accertamenti.
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«Penso che molte cose si stanno muovendo, a settembre immagino delle novità sul caso», conclude l'avvocato Sgrò. I frammenti di ossa ritrovati sono troppo datati - era stata l'argomentazione del Vaticano - per appartenere alla giovane scomparsa. Un atto in cui l'avvocato Sgrò chiedeva anche di ascoltare il fratello Pietro Orlandi e l'acquisizione della documentazione integrale dell'attività svolta dall'ufficio…
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