lo hanno trovato? Non è corretto dire in Italia, meglio dire in Europa e non serve cercare il paziente zero perché il livello di attenzione si è alzato su entrambi i fronti”. L’argomento più attuale del momento è senza dubbio il coronavirus. Coronavirus, il paziente zero: dov’è? Sono in molti a chiedersi dove sia il famigerato paziente zero.
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Secondo la dottoressa, bloccare il Covid-19 sarebbe stato pressoché impossibile essendo il virus presente anche negli asintomatici. Può essere stato portato in Italia da chiunque”. E nonostante le otto persone cinesi passate allo scanner erano negative, “essendo tornate dalla Cina 20 giorni prima dell’esame, potrebbero essersi negativizzate”. Lo sostiene la dottoressa a capo dell’equipe di medici dei Servizi di igiene e sanità pubblica delle Asl venete, Francesca Russo.
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Il resto della mortalità lo fa la stampa, i pennivendoli, i medici chiacchieroni, i portavoce acefali, gli irresponsabili di tutte le risme. Stranamente la pista meno seguita è quella dei due cinesi dello Spallanzani forse perché ormai sono guariti e non fanno più notizia. All’inizio dell’epidemia, quando questa era nella lontana Cina gli spaventapasseri hanno prevalso lasciando credere che sarebbe stato un cataclisma per quella popolazione.
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L’attenzione dei virologi, al momento, è principalmente incentrata sul numero crescente di contagi, in Italia e in Europa. In un primo momento si è molto parlato dell’importanza di trovare il “paziente zero” del nostro Paese, ma adesso l’attenzione si è spostata sul dato contagi. Può essere stato portato in Italia da chiunque». E quindi non si sa chi possa essere il paziente zero: «potrebbe essere uno straniero, ad esempio un turista tedesco, francese o cinese, oppure un italiano di…
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E ancora: “Riteniamo che il virus circolasse sotto traccia da tempo, insieme con il normale virus influenzale. Coronavirus, Russo: “Circolava da tempo”. “La storia dei due anziani dimostra che il virus circola in Europa da molto tempo, almeno da un mese prima rispetto a venerdì 21 febbraio, quando sono stati diagnosticati i due casi di Vo’. Il virus “può essere stato portato da chiunque in Europa – asserisce la Russo -, se è arrivato senza sintomi quando non c’erano ancora misure stringenti.
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Con il passare del tempo si scopre che il virus non sarebbe arrivato grazie a uno, forse due malati asintomatici ma sarebbe in Italia da mesi. Ma dall’altra abbiamo casi che si sono manifestati perché il virus era già presente in Europa. Il COVID-19 sarebbe qui da ottobre. Da quando il virus è presente in Europa? Anche la migliore organizzazione sanitaria del mondo, e noi siamo tra queste, potrebbe non reggere un impatto del genere”.
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Può essere stato portato in Italia da chiunque”. E non sappiamo chi sia il paziente zero dell’Italia: può essere uno straniero, ad esempio un turista tedesco, francese o cinese, oppure un italiano di rientro dall’estero”. Non serve più la ricerca del Paziente zero del Veneto, ma è giallo sui due anziani di 86 e 88 anni ammalati prima degli altri. Paziente zero Veneto, la cacciatrice: “Coronavirus circolava sotto traccia da tempo”.
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Sul paziente zero è certa: "Non sappiamo chi sia: può essere uno straniero di passaggio oppure un italiano di rientro dall'estero." "Non credo ci sia stato un uso sbagliato dei tamponi. È siciliana l'esperta che dirige il team delle Asl venete coinvolte nell'epidemia di coronovirus. Non era ancora chiaro se anche ai soggetti asintomatici dovessero essere fatti i tamponi, e quindi li abbiamo fatti".
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La dottoressa Francesca Russo, a capo del team di medici delle Asl venete coinvolte nell’epidemia, ha rilasciato un’intervista in ordine al nuovo coronavirus ed alla cosiddetta caccia al “paziente zero”. Coronavirus, le conclusioni in ordine al contagio. Ma a quali conclusioni, in ordine al contagio, è giunta l’unità d’analisi capeggiata dalla dottoressa Francesca Russo? Quest’ultima spiegazione avvalora ancor di più la convinzione che cercare il paziente zero sia più che mai inutile.
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Ma è certo, per ora, che il caso di Vo’ non è assimilabile né a quelli del Veneto né a Codogno. La caccia al paziente zero è diventata inutile, perché l’emergenza è uguale su entrambi i fronti. Lo chiarisce a Repubblica la dottoressa Francesca Russo, a capo del team di medici dei Servizi di igiene e sanità pubblica delle Asl venete. E quindi non si sa chi possa essere il paziente zero…
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È siciliana l'esperta che dirige il team delle Asl venete coinvolte nell'epidemia di coronovirus. "Non credo ci sia stato un uso sbagliato dei tamponi. Il team della dottoressa Russo ritiene "che il virus circolasse sotto traccia da tempo, insieme con il normale virus influenzale. Sul paziente zero è certa: "Non sappiamo chi sia: può essere uno straniero di passaggio oppure un italiano di rientro dall'estero.
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"Il virus circola in Europa da molto tempo, almeno da un mese prima rispetto a venerdì 21 febbraio, quando sono stati diagnosticati i due casi di Vo'. Purtroppo il virus è entrato in Italia prima che si cominciasse a ostruirgli la strada con la chiusura dei voli dalla Cina. I due anziani, di 86 e 88 anni, vivono da soli in due diversi quartieri del centro storico di Vo’. E questo, ora, rende del tutto inutile la ricerca del paziente zero".
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