Scontri a Roma: la natalità al centro del dibattito

Gli scontri tra studenti e polizia a Roma hanno portato alla luce una questione delicata: la natalità. Marcello Pera, professore e politico italiano, ha commentato gli eventi, definendo la situazione come una "dittatura della minoranza da gruppi di intolleranti".

La censura e la contestazione

Secondo Pera, la questione non riguarda tanto la natalità, quanto il clima di forte contrapposizione in cui viviamo. Ogni riunione che coinvolge il governo diventa un bersaglio, creando un clima di paura. La società sembra essere esplosa in tanti pezzi, con schieramenti che non si riconoscono, una situazione pericolosa. Pera critica sia l'uso del potere istituzionale per censurare, allontanare o non invitare, sia l'uso della forza fisica per impedire alle persone di parlare. Entrambi i metodi, pur nella loro sproporzione, rifiutano un confronto aspro ma necessario.

Disordini e intolleranza

La strategia del disordine dilaga. Le minoranze politicizzate alzano la testa e impongono la loro agenda nelle piazze e nelle università. L'obiettivo è ideologico: creare il caos. Lo strumento è quello tipico degli intolleranti: la prevaricazione. Il nemico è il solito: l'Occidente, Israele, il governo italiano. A Roma, anche ieri, è stata giornata di scontri: nel mirino gli Stati generali della natalità.

La questione della natalità è diventata un pretesto per esprimere dissenso e creare disordine. È necessario un dialogo aperto e costruttivo per affrontare le questioni sociali e politiche, senza ricorrere alla violenza o alla censura. La società deve imparare a confrontarsi in modo civile e rispettoso, per il bene di tutti.

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