La normale di Pisa chiede una rivalutazione dell'accordo con Israele

La Normale di Pisa ha recentemente votato in consiglio accademico una mozione in cui chiede al ministero degli Esteri di «rivalutare» l’accordo con Israele previsto nel «Bando scientifico 2024». Questo accordo si inserisce nella cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra i due Paesi.

Richiesta di rilascio degli ostaggi e cessate il fuoco

La mozione rinnova con forza la richiesta di rilascio degli ostaggi e di un immediato cessate il fuoco nella striscia di Gaza. Questo, alla luce della risoluzione Onu del 25 marzo 2024, al fine di scongiurare l’ulteriore aggravarsi di una situazione umanitaria ormai disperata, che si configura ogni giorno di più come un’inaccettabile forma di punizione collettiva della popolazione palestinese.

La reazione della comunità accademica

I toni utilizzati nella mozione suscitano clamore, soprattutto perché stavolta riguardano un’università austera e selettiva, istituzione elitaria, simbolo di eccellenza e rigore. Anche la Scuola Superiore di Pisa, realtà fondata da Napoleone nel 1810 sull'esempio della École normale parigina, ha espresso preoccupazione per la situazione.

Il Miur e la scelta della Normale di Pisa

Il Miur ha definito la scelta della Normale di Pisa come sbagliata. La scuola segue l'esempio pro Palestina di Torino contro il bando Maeci che prevede un accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele. Il Senato accademico dell'Ateneo, a grande maggioranza, "chiede al Maeci (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) di riconsiderare il bando".

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