La voce dell'Iran, il rapper Toomaj Salehi, condannato a morte

Toomaj Salehi, il rapper 33enne considerato da molti come la "voce dell'Iran", è stato condannato a morte. La sua condanna è legata alla sua partecipazione alle proteste che hanno scosso l'Iran dopo la morte di Mahsa Amini, una studentessa curdo-iraniana che è deceduta mentre era in custodia della polizia religiosa a causa di un velo indossato in modo non conforme.

La condanna a morte

Il rapper dissidente iraniano Toomaj Salehi è stato condannato a morte per il suo coinvolgimento nelle proteste anti-governative scatenate dalla morte di Mahsa Amini nel 2022. L'artista 32enne era precedentemente scampato a una condanna, ma un tribunale di Esfahan ha annullato la decisione della Corte Suprema, confermando il verdetto precedente di "corruzione sulla terra" e emettendo la pena di morte.

Arresto e tortura

Salehi è stato arrestato, messo in isolamento e torturato. Queste accuse gravi sono state mosse contro il regime iraniano, che continua a reprimere qualsiasi forma di dissenso.

La reazione internazionale

La notizia della condanna a morte di Salehi ha suscitato indignazione a livello internazionale. Molti vedono in lui un simbolo della lotta per la libertà di espressione in Iran, un Paese dove la censura e la repressione sono all'ordine del giorno. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per salvare la vita di questo artista, che con la sua musica ha cercato di dare voce a un popolo soffocato dal regime.

La condanna a morte di Toomaj Salehi è un duro colpo per la libertà di espressione in Iran. Il suo caso mette in luce la dura realtà della repressione in Iran e sottolinea l'importanza della lotta per i diritti umani e la libertà di espressione in tutto il mondo. La comunità internazionale deve fare tutto il possibile per salvare la vita di Salehi e sostenere la lotta per la libertà in Iran.

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