Digiuno intermittente e salute cardiaca: una questione aperta

Da giorni, il web è in fermento a causa di uno studio che avrebbe riscontrato un aumento del 91% del rischio di morte per eventi cardiovascolari associati al digiuno intermittente. Questa pratica alimentare prevede un'alternanza tra il consumo di cibo e il digiuno completo. Tuttavia, la notizia è stata spesso presentata in modo fuorviante e senza il contesto necessario per una corretta comprensione.

Contesto e limitazioni dello studio

La ricerca in questione non ha riscontrato un aumento del rischio di morte per tutte le cause. Inoltre, si tratta di un abstract che non è ancora stato accettato per la pubblicazione da nessuna rivista scientifica. Infine, lo studio si basa sulle abitudini alimentari di due giorni, riportate esclusivamente sulla base del ricordo dei partecipanti.

Il punto di vista dell'American Heart Association

L'American Heart Association ha recentemente messo in guardia sui possibili rischi del digiuno intermittente. Durante il congresso dei cardiologi americani, l'associazione ha parlato di "decessi per problemi cardiovascolari raddoppiati" in relazione a questa pratica alimentare.

Il parere del nutrizionista

Da tempo si parla dei benefici del digiuno, dalla perdita di peso alla prevenzione contro malattie cardiovascolari e neurodegenerative, fino a un miglioramento della salute che si tradurrebbe in un prolungamento della vita. Tuttavia, ci sono anche diversi pareri discordanti, basati sul fatto che tutti i dati oggi disponibili derivano da studi effettuati su animali e non su umani. Il dottor Simone Gabrielli, biologo nutrizionista, ci aiuta a fare un po’ di chiarezza su questo argomento.

La questione del digiuno intermittente e della salute cardiaca rimane aperta. È necessario condurre ulteriori ricerche per comprendere appieno i potenziali benefici e rischi di questa pratica alimentare. Nel frattempo, è sempre consigliabile seguire un'alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano.

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