Tragedia a Eboli, bambino di 13 mesi ucciso da due pitbull

Un tragico evento ha scosso la comunità di Eboli, in provincia di Salerno. Un bambino di appena 13 mesi è stato brutalmente attaccato e ucciso da due pitbull. Secondo le testimonianze, i cani sembravano fuori controllo e nonostante i tentativi disperati di salvarlo, il piccolo non ce l'ha fatta.

La tragedia

Giuseppe, zio del piccolo e fratello della madre, era in casa al momento dell'attacco. Svegliato dalle urla della sorella, è sceso immediatamente nel cortile, ma purtroppo non è riuscito a fare nulla per salvare il nipote. I due pitbull, appartenenti ai vicini di casa, hanno attaccato il bambino mentre era in braccio allo zio.

Il dibattito sulle razze canine

La morte del piccolo Francesco Pio ha riaperto il dibattito sulle razze canine considerate pericolose. Roberto Marchesini, esperto etologo bolognese e direttore della Scuola di interazione uomo-animale (Siua), ha recentemente inviato una lettera al ministero della Salute per chiedere l'istituzione di linee guida per prevenire le aggressioni mortali da parte di cani di certe razze. Secondo Marchesini, i pitbull sono cani selezionati per combattere e necessitano di una gestione corretta per prevenire attacchi.

La posizione dell'Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili

Anche Daniela Borgo, presidente nazionale dell'Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili (Apnec), ha espresso la sua opinione sulla tragica vicenda. Secondo Borgo, è difficile esprimere un parere in una situazione così complessa e dolorosa, ma è certo che cani come i pitbull necessitano di una gestione adeguata per evitare situazioni tragiche come quella accaduta a Eboli.

La comunità di Eboli è sotto shock per la perdita del piccolo Francesco Pio. Questa tragedia sottolinea l'importanza di una corretta gestione e formazione per i proprietari di cani, in particolare di razze considerate potenzialmente pericolose.

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