La sua maschera di Felice Sciosciammocca è divenuta celebre e le sue commedie sanno toccare il cuore. Qui Rido io, Mario Martone racconta la vita di Eduardo Scarpetta Tutto verrà messo in crisi dal primo processo sul diritto d’autore in Italia, che lo vedrà contrapporsi a Gabriele D’Annunzio. Il teatro è la sua vita, che egli conduce a pieno, dando vita a una complessa famiglia composta da mogli e amanti, figli legittimi e illegittimi.
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VENEZIA 78: la sezione dedicata. . Scoprite altre interviste, approfondimenti e recensioni su HotCorn! di MANUELA SANTACATTERINA – «L’esperienza con Ferzan, ma più in generale con tutto il cast de Le Fate Ignoranti, è stata mistica, straordinaria. È un momento magico quello che sta vivendo Eduardo Scarpetta. Hot Corn lo ha incontrato al Campari Lounge di Venezia 78 per parlare di rotture necessarie per evolversi, responsabilità e di quel cognome che ha deciso di non vivere come una colpa.
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Tutto questo Martone lo racconta immergendolo nella Napoli del tempo, con i suoi volti noti (Di Giacomo, Bovio, Benedetto Croce), le sue musiche, le sue atmosfere, per restituire un mondo che non è tanto diverso dal nostro, con gelosie e peccati, drammi e commedie, dolori e gioie. Un re per Napoli, che osò sfidare il poeta nazionale – Gabriele D’Annunzio – mettendo in scena una parodia di La figlia di Jorio e che fu portato in tribunale con l’accusa di plagio.
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La famiglia malausseniana e la lite che portò alla nascita del diritto alla parodia. L’ultimo Martone è quello che non t’aspetti, perché rendere la vita professionale e familiare di Eduardo Scarpetta – commediografo ed attore comico napoletano vissuto a cavallo tra 1800 e 1900 – non era un esercizio facile. Fine del 1800, Don Eduardo Scarpetta – il solito incredibile Toni Servillo – è oramai il commediografo in dialetto più importante nel panorama partenopeo: dopo un inizio da…
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Prima della lettura dei nomi delle vittime, è stato rispettato un minuto di silenzio, alle 8.46, nel momento in cui il primo aereo si è andato a schiantare contro le torri. Nel corso della cerimonia sono previsti altri cinque minuti di silenzio Papà ci manchi ogni giorno». Così ha detto la figlia di una delle vittime dell’11 settembre che si è alternata con altri familiari nel leggere i nomi di tutte le persone rimaste uccise nell’attacco di 20 anni fa alle Torri gemelle.
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