L'ombra della mafia su Giovanni Toti e la Liguria

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato arrestato a seguito di un'inchiesta che lo accusa di corruzione. L'indagine, condotta dalla procura di Nicola Piacente e dal gip Paola Faggiani, ha portato alla luce un intreccio di corruzione elettorale aggravato da finalità mafiose.

Il contesto politico

Solo un mese fa, l'11 aprile, Toti era al centro di una grande cena di finanziamento annuale. L'evento, tenutosi a Villa Zerbino, ha visto la partecipazione di seicento persone tra parlamentari, imprenditori e sindaci liguri. Durante la serata, lo staff della presidenza della Regione ha elogiato i numeri che, secondo loro, stanno cambiando la faccia delle principali città e dei porti.

La reazione della città

L'arresto di Toti ha scosso Genova e l'intera regione. Il sindaco Marco Bucci, pur non avendo un pensiero politico, ha paragonato l'evento al crollo del ponte Morandi, sottolineando che la città non è in ginocchio. Tuttavia, l'entità di questo terremoto politico che scuote le istituzioni e l'intero sistema di potere liguri è tale da autorizzare l'attivazione dei sismografi.

L'inchiesta e le accuse

L'inchiesta che ha portato all'arresto di Toti si basa su 654 pagine di un'ordinanza di custodia cautelare. Secondo l'accusa, il governatore avrebbe svenduto la propria funzione e i propri poteri. L'inchiesta ha anche rivelato un filone di corruzione elettorale aggravato dalla finalità mafiosa. Tra gli elementi descritti nell'inchiesta, emerge anche il coinvolgimento dei supermercati Esselunga.

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